Albiano, il Comune resta senza segretario Altro concorso dopo quello andato deserto
Il Comune di Albiano resta senza segretario e rischia la paralisi. Almeno fino a quando non sarà espletato il nuovo concorso indetto pochi giorni fa per la copertura del posto comunale di terza classe. Il trattamento economico prevede uno stipendio tabellare annuo di 29.627,07 euro, una retribuzione di posizione annua di 14.590 euro e una indennità aggiuntiva di 6.925,61 euro.
Sicuramente, in tanti enti ci sarebbe la fila per poter partecipare al concorso, la cui domanda di ammissione deve essere presentata entro il 7 gennaio 2021. Ad Albiano, invece, la selezione potrebbe andare deserta, come è già successo qualche mese fa.
La situazione è davvero delicata: fino a fine novembre, il ruolo era ricoperto da una supplente "a scavalco", la dottoressa Sara Rossini , che ha terminato il suo incarico. La ricerca affannosa di un nuovo sostituto non è andata a buon fine, come ammesso dal sindaco Martino Lona , e quindi il Comune è ora completamente scoperto.
Finché le gestioni associate c'erano, ad alternarsi alla segreteria erano Roberto Lazzarotto e Marco Galvagni (spesso su posizioni divergenti).
Dopo il naufragio delle stesse, il primo è tornato a fare il segretario solo a Segonzano mentre il secondo - che era segretario a Lona Lases - è da poco in comando a Palazzo Chigi, a Roma, chiamato da Riccardo Fraccaro anche per merito delle sue denunce - inascoltate, se non spesso avversate, dalle amministrazioni locali e dalla Provincia - sui rischi di infiltrazione mafiosa nei comuni ad economia estrattiva.
Le associazioni di servizi, pur vituperate, per un po' di tempo avevano garantito insomma il personale necessario a enti il cui organico era già contratto: ma quando sono fallite (prima per la decisione di Segonzano di sfilarsi, poi di Lona Lases e Albiano di rompere anche quelle residue), gli stessi enti si sono ritrovati con gli uffici spolpati.
Ad Albiano, a farlo presente a fine luglio era stato il vicesindaco uscente Edj Ravanelli , ritirando la propria candidatura a sindaco in aperta polemica con l'assessore Mattia Gottardi , proprio sulle gestioni associate. Ma lo stesso Gottardi aveva risposto a muso duro: «In questi mesi numerosi segretari sono stati nominati con decreto appositamente per Albiano, da ultimo la dottoressa Rossini. I precedenti nominati non avevano rinnovato la disponibilità a proseguire a scadenza di decreto di nomina». «E ad Albiano - aveva aggiunto, sibillino -sanno bene come mai».
Insomma, il problema non sarebbe la mancanza di funzionari, ma le condizioni in cui si sono trovati a operare.
Forse le stesse che hanno portato altre figure a dimettersi.
Ad andarsene, il 16 settembre 2019 (quasi contemporaneamente a Ivo Ceolan dalla presidenza delle controllata So.Ge.Ca. per "manifesta ostilità" nei suoi confronti, disse all' Adige ) era stata l'avvocato Maria Luisa Offer, assunta due anni prima per concorso per affiancare gli amministratori nella gestione giuridico-amministrativa dell'importante settore estrattivo.
Addio dovuto ufficialmente all'assunzione di "altro incarico". Il 18 ottobre 2019, a prendere il posto di Offer, era arrivata da Modena la dottoressa Andreaa Anca Mociornita, che aveva partecipato alla stessa selezione indetta nel 2017: scelta scorrendo la graduatoria dello stesso bando, la funzionaria è durata due stagioni, rassegnando le dimissioni l'1 luglio 2020, con decorrenza 21 luglio. Dopo di lei, nessuno in Comune si è più occupato di cave.
Ma che il settore sia delicatissimo è noto a tutti e lo dice anche il fatto che - in seno alla lista unica che ora guida il Comune - si registrano già le prime tensioni ( l'Adige del 3 dicembre) sul necessario aggiornamento del Programma di attuazione del settore estrattivo.