Accusato di incendio doloso, la Cassazione conferma l’assoluzione per il vigile del fuoco Thomas Ferrari
Il pompiere di Roveré della Luna si è sempre dichiarato innocente. Resta il mistero su abbia appiccato otto roghi
ROVERÉ DELLA LUNA. La Cassazione ha confermato l'assoluzione - a questo punto definitiva - del vigile del fuoco volontario di Roveré della Luna, Thomas Ferrari. L'imputazione - pesantissima per un pompiere - era di incendio doloso. Le accuse erano state ridimensionate in primo grado quando l'imputato venne condannato a 2 anni di reclusione.
La difesa, con l'avvocato Filippo Fedrizzi, fece appello riuscendo a ribaltare l'esito: imputato assolto con formula piena. Anche il terzo grado di giudizio si è risolto in modo favorevole al vigile del fuoco. La Suprema corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale. Nel motivare il provvedimento i giudici scrivono che «se è vero che le riprese delle videocamere ritraggono l'imputato sul trattore o a piedi con il cane in orari e luoghi compatibili con l'innesco dell'incendio, è anche vero che, come prospettato dalla difesa, è altrettanto plausibile che il suddetto avesse usato il trattore per recarsi presso il proprio podere, comportamento solito per un agricoltore anche quando non sono in corso le attività agricole, o si fosse limitato ad una passeggiata con il propri cane». Inoltre «l'imputato conosceva molto bene la zona e avrebbe potuto evitare percorsi sorvegliati da videoriprese, essendovi diverse vie alternative per raggiungere il luogo dell'incendio».
Né dirimente «è la circostanza che l'imputato fosse sempre il primo o fra i primi ad accorrere sui luoghi in cui erano stati appiccati gli incendi, in quanto lo stesso, vivendo in paese, necessariamente rispondeva più tempestivamente alle chiamate rispetto ai colleghi che non abitavano in zona». Inoltre «nella zona di Roverè della Luna dal 16 maggio 2016 all'11 gennaio 2017 risultano essere stati appiccati ben otto incendi con le medesime modalità (uno dei quali riguardante l'abitazione della madre di Ferrari, con la quale non risulta che lo stesso avesse contrasti).
Non è, quindi, escluso che vi fossero più piromani in zona che per spirito di emulazione avessero appiccato diversi incendi. Resta dunque il mistero su chi abbia appiccato i roghi. Non Ferrari che si è sempre dichiarato innocente ed ora è stato assolto in via definitiva. Per lui è la fine di un incubo, anche se nei suoi confronti non è mai mancato l'appoggio del paese e dei colleghi pompieri.