Ma quanti «asparagi di Zambana» sono raccolti davvero a Zambana?
Tempo di bilanci, e il consorzio DeCo molla la «bomba» sulla effettiva provenienza: «I nostri sono sicuramente della zona, chi può dire altrettanto?»
ZAMBANA. Se per l'asparago di «La Trentina» la stagione va in archivio con successo, altrettanto, o forse di più, lo si può dire per i produttori dell'asparago di Zambana marchiato DeCo (denominazione comunale). Questo era il primo anno di attività per il neocostituito «Consorzio dell'asparago bianco di Zambana», nato dall'iniziativa di una dozzina di produttori di Zambana, già componenti della rete di impresa «Asparago bianco di Zambana DeCo».
Il presidente del consorzio, Willj Moser, ci tiene ad evidenziare che il primo punto inserito nell'atto notarile del consorzio riguarda l'obbligo di iscrizione al registro del marchio DeCo presso il Comune di Terre D'Adige. «Siamo rimasti fedeli all'unico attestato di provenienza del prodotto sul territorio di Zambana e siamo, pertanto, gli unici che possono certificare il prodotto come asparago di Zambana. Crediamo che anche altri attori dovrebbero dire, con chiarezza, la provenienza del loro prodotto: il nostro rapporto con i consumatori è chiaro, trasparente e consolidato nel tempo».
Quasi un invito a «La Trentina» (marchio della cooperativa dal grande potenziale distributivo anche nella gdo) di dichiarare la provenienza dei propri asparagi che non vengono raccolti solo nei campi di Zambana.
Moser non vuole innescare la miccia della polemica, però dichiara che il marchio DeCo certifica la provenienza e suona, quindi, come una nota stonata associare a Zambana gli asparagi che sono raccolti altrove.
«Per quanto riguarda la stagione appena trascorsa, nonostante il maltempo soprattutto nel mese di aprile, abbiamo avuto dei risultati sicuramente apprezzabili - aggiunge Moser - commercializzando circa 120 quintali di prodotto venduto nello storico punto vendita di Zambana Vecchia, nei mercati contadini di Trento, in diversi ristoranti del Trentino e attraverso la nostra rete commerciale, ai quali vanno aggiunti altri 30 quintali venduti direttamente dai soci».
L'asparago di Zambana va tutelato e garantito ed è questo il motivo per cui è nato il Consorzio DeCo. «Siamo convinti del nostro progetto che nasce dal territorio e con il territorio - precisa il presidente Moser - e siamo custodi non solo di un progetto commerciale, ma del mantenimento della tradizione e della cura del nostro territorio. Il nostro sogno è quello di costruire la «Casa dell'Asparago» a Zambana Vecchia, dove si possa unire alla lavorazione, e cernita del prodotto, la vendita e una attività di promozione e ristorazione di eccellenza, con al centro il prodotto simbolo del nostro territorio. Per questo facciamo un appello all'amministrazione comunale al fine di cogliere con noi un'occasione storica all'interno di tutta l'attività di promozione del territorio, considerando anche il ruolo importante che avranno i progetti delle piste ciclabili. Per questo progetto sull'asparago, auspichiamo un'adesione degli asparagicoltori di Asta, sicuramente per dimensioni e visione più vicini alle nostre idee».