Zannini: "La riapertura del cementificio impoverirà la Valle dei Laghi. Poca cosa una ciclabile come compensazione
L'ex consigliere comunale di Sinistra italiana interviene sul dibattito dopo l'annunciata riaccensione dei forni: "Forte impatto su un territorio che è uno scrigno di bellezza naturale e culturale"
IL CASO Italcementi pronta a ripartire: entro poche settimane si riaccendono i forni
IL BARATTO Chiesta come compensazione una pista ciclabile...
LA PROTESTA Forni accesi e ventimila Tir sulla Gardesana, cittadini contro i fumi
TRENTO. Anche Jacopo Zannini, membro dell'assemblea provinciale di Sinistra italiana ed ex consigliere comunale a Trento, interviene sul caso del cementificio di Sarche che ha annunciato l'imminente riaccensione dei forni, malgrado le diffuse proteste sul territorio.
"Come cittadino - scrive - nato e cresciuto nella Valle dei Laghi, ma anche come persona impegnata politicamente, ho partecipato sabato scorso a un un'assemblea pubblica del comitato Salviamo la Valle dei Laghi. Evento molto partecipato in cui erano presenti anche molti amministratori della zona e consiglieri provinciali.
Il tema discusso è stata l'imminente riapertura del cementificio legato alla multinazionale Hildelberg che tornerà a produrre cemento a partire dal 2022.
Personalmente ho seguito il Comitato dalla sua nascita e condivido molte delle loro preoccupazioni sull'impatto che la riapertura del cementificio avrà sulla Valle dei Laghi, che è uno scrigno di bellezza naturale e culturale.
Secondo gli amministratori presenti sarebbe quasi impossibile bloccare la riapertura visto che la multinazionale possiede tutte le autorizzazioni.
Io come tanti altri, in primis Marco Pisoni e Albino Ferrari leader del Comitato, sono convinto che la Valle dovrebbe puntare sul cicloturismo dolce e sulla ricettività dei turisti del Garda.
Anche se si decidesse di accettare la riapertura puntando ad una conversione ecologica della produzione con un tipo nuovo di cemento "ecologico", cosa altamente difficile visto che la concessione dei lavori scadrà nel 2028, l'opera di compensazione di cui si parla (una pista ciclabile) appare veramente come poca cosa visti gli effetti che la riaccensione del cementificio produrebbe vicino a produzioni agricole di pregio e a due biotopi.
Come ha ammesso anche il sindaco di Madruzzo durante l'assemblea pubblica del Comitato la riapertura del cementificio rischia di essere impoverimento per la valle dei Laghi.
Mi auguro - conclude Zannini - che le amministrazioni locali e l'amministrazione provinciale (che per ora si è vista e sentita poco) lavorino quindi assieme al privato, per mettere in campo una compensazione equa che rilanci e tuteli un luogo unico come la Valle dei Laghi".