Sfreccia ai 180 km all'ora in galleria a Mezzolombardo, ma il laser non è regolare: il giudice dà ragione all’automobilista
Era stato fermato, multato e privato della patente. In primo grado le contravvenzione era stata ritenuta legittima. In appello l’amministrazione è stata chiamata a pagare anche le spese del processo
MEZZOLOMBARDO. Gli agenti lo avevano fermato dopo che, con il telelaser, avevano accertato che l'uomo era sfrecciato a quasi 180 chilometri orari all'interno della galleria di Mezzolombardo, dove il limite è 90 km orari. L'uomo aveva fin da subito contestato la contravvenzione che ammontava a ben 848 euro, oltre al ritiro della patente che gli impediva di fatto di muoversi per lavoro. In primo grado il giudice di pace gli aveva dato torto.
Diversamente l'ha pensata il Tribunale di Trento che in appello ha invece dato ragione all'automobilista. Il giudice non è nemmeno entrato nel merito della vicenda, ma ha accolto la testi della difesa sostenuta dall'avvocato Vito Apuzzo che aveva evidenziato il fatto che l'apparecchio in questione era autorizzato dal Ministero dei Lavori pubblici ma non era omologato dal Ministero per lo Sviluppo Economico come invece prevede la normativa: «Giova rammentare che l'art. 142 comma 6 del Codice della strada prevede che "per la determinazione dell'osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, anche per il calcolo della velocità media di percorrenza di tratti determinati"».
Secondo il giudice il Comune di Mezzolombardo non avrebbe presentato la documentazione per provare la prescritta omologazione dell'apparecchiatura. Per questo il verbale è stato annullato e il Comune è stato chiamato anche a pagare le spese sostenute anche dall'automobilista in entrambe i gradi del giudizio. L'automobilista era stato fermato dalla polizia municipale di Mezzolombardo il 15 gennaio del 2020.
La sentenza d'appello che gli dà ragione è del maggio 2021 ma solo in questi giorni è diventata definitiva. Secondo la ricostruzione dei fatti l'uomo stava percorrendo la provinciale 235 da Trento verso Cles quando all'intersezione verso Vigo di Ton era stato affiancato da una Giulietta della polizia locale che lo costringeva a fermarsi. Qui gli veniva contestato di essere andato praticamente al doppio della velocità consentita.
Da lì la contravvenzione e l'immediato ritiro della patente. Già nel primo ricorso l'uomo sosteneva la mancata indicazione dei cartelli di preavviso del controllo della velocità e il difetto di omologazione del telelaser impiegato per il rilevamento della velocità. Il giudice di pace di Mezzolombardo, il 9 marzo, aveva sospeso l'esecuzione del verbale di contestazione ma il 17 settembre dello stesso anno aveva confermato la validità del verbale.
L'automobilista a quel punto aveva presentato un ulteriore ricorso. Il 28 ottobre il giudice aveva sospeso l'efficacia esecutiva della sentenza de giudice di pace e in seguito ha emesso la sentenza che ha dato definitivamente ragione all'automobilista.