Carnevale / Il caso

Un petardo danneggia la chiesa di Roveré della Luna. Arriva la confessione: “Sono stato io”

Monsignor Giulio Viviani sorpreso: «Devo dire che sono rimasto alquanto sorpreso, quando hanno suonato in canonica e si è presentato un uomo raccontando di quanto era accaduto e scusandosi per i danni e i disagi»
 

ROVERÉ DELLA LUNA. Un botto, forte, inaspettato. Un'esplosione sabato pomeriggio ha mandato in frantumi la vetrata di un garage e scheggiato una finestra della chiesa parrocchiale di Roveré della Luna. Attimi di paura alla festa di carnevale.

Qualcuno ha valutato male la potenza di deflagrazione di un petardo. Il raggio di azione e la forza del "candelotto ricreativo" erano più forti del previsto. Non stiamo parlando di petardini usati dai bambini, stiamo parlando di un oggetto di un certo rilievo e di un certo costo. Il carnevale di Roveré della Luna è stato decisamente movimentato. Fra coriandoli, mascherine e crostoli il «boom!» sentito anche il lontananza ha spaventato famiglie con ragazzini al seguito. Fortunatamente nessuno si è fatto male e non stiamo facendo la cronaca di un infortunio grave, di quelli che si registrano anche a livello nazionale nella notte di Capodanno.

La cosa curiosa di questa vicenda carnevalesca è il fatto che a rendersi protagonista dell'episodio non è stato un bambino o un adolescente con la passione per la polvere da sparo. A dare fuoco alle polveri è stato un adulto, un padre di famiglia, che si è lasciato prendere la mano perché una cosa è lanciare in aria i "miniciccioli" e una cosa sono gli esplosivi più seri che, in mezzo alle zone abitate, possono causare non pochi problemi.

La festa di carnevale si è tenuta sabato pomeriggio. Un'occasione importante per cercare un po' di serenità, rubata negli ultimi due anni dalle limitazioni anti-Covid a cui ora si sono sommate le notizie di guerra provenienti dall'Ucraina. «Non ci sono stati danni importanti - fa notare il sindaco Luca Ferrari - È stata una bella festa nonostante quel botto».

Tutto è accaduto in pieno giorno, nel pomeriggio di festa e così domenica mattina, poco dopo la messa, l'uomo è andato a presentare le proprie scuse alle persone danneggiate: i proprietari della casa che si affaccia sul cortile della parrocchia e che ha visto alcuni vetri distrutti e il parroco di Mezzocorona e Roveré, monsignor Giulio Viviani.

«Devo dire che sono rimasto alquanto sorpreso - racconta il sacerdote - quando hanno suonato in canonica e si è presentato un uomo raccontando di quanto era accaduto e scusandosi per i danni e i disagi».

Una "confessione" decisamente apprezzabile, ci dice il prete. Capita di commettere errori ma capita raramente di vederli ammessi anche perché in questo caso alle scuse dovrà seguire anche il risarcimento dei danni. C'è da dire che quelli arrecati alla chiesa sono limitati: la finestra in questione è spessa; si tratta di una piccola vetrata, sopra il presbiterio. E anche la finestra della privata abitazione è quella di un garage, i cui vetri sono particolarmente sottili, tipici delle costruzioni di una volta.

Insomma tutto risolto con qualche sorriso e una pacca sulla spalla in questo carnevale 2022. Sorride il parroco, che nel suo percorso sacerdotale è passato dalle stanze vaticane alle feste di popolo.

Monsignor Giulio Viviani ha dalla sua un'esperienza che pochissimi possono vantare: è stato per 17 anni cerimoniere pontificio. In molti ricordano il sacerdote, originario di Pinzolo, a fianco di papa Giovanni Paolo II, intento ad anticipare ogni mossa del pontefice, a suggerire i gesti delle cerimonie, a passare il microfono, a girare le pagine dei libri sacri. Dai candelabri ai "candelotti", monsignor Viviani reagisce con una risata e un inarcamento sopraccigliare. Caso chiuso, assoluzione.

comments powered by Disqus