Vento di comunali il 25 febbraio a Lona-Lases, il Coordinamento Porfido: «Non accettate voti poco chiari»
Durante la conferenza stampa di martedì 20 febbraio, la richiesta è stata chiara: «I candidati della lista guidata dall’avv. Antonio Giacomelli dichiarino pubblicamente e chiaramente che non accetteranno voti da chi è a processo e da chi ancora nega che ci sia un problema di infiltrazioni mafiose»
ELEZIONI Al voto Lona Lases, Borgo Chiese, Fiavé e Bressanone
LONA-LASES. La richiesta («il minimo sindacale», come lo definisce Graziano Ferrari) è netta: «I candidati della lista Lona - Lases Bene Comune, guidata dall'avvocato Antonio Giacomelli, dichiarino pubblicamente e chiaramente, prima di domenica 25 febbraio, che non accetteranno voti da chi è a processo e da chi ancora nega che ci sia un problema di infiltrazioni mafiose» nel comune che da quasi tre anni è senza sindaco.
Quello formulato martedì mattina (20 febbraio) dal Coordinamento Lavoro Porfido, in una conferenza stampa convocata a Trento nel giorno in cui avrebbe dovuto aprirsi il processo a Innocenzio Macheda (uno degli imputati dell'inchiesta Perfido), rinviato al 20 marzo in concomitanza con quello per Giovanni Alampi, è un invito pressante perché chi si candida a governare il Comune nei prossimi 6 anni faccia esattamente il contrario di quanto auspicato recentemente dall'assessore provinciale Achille Spinelli il 2 febbraio, alla presentazione pubblica della lista avvenuta in teatro a Lona.
«Spinelli - ha ricordato Walter Ferrari - ha detto che la comunità è stata ingiustamente mortificata da vicende che l'hanno solo toccata, che sono state superate e che saranno sicuramente dimenticate. Una frase da stigmatizzare, perché ci sono ancora processi in corso e perché il diritto di dimenticare spetta solo alle vittime. Ma finché queste non avranno giustizia bisogna invece ricordare quanto accaduto, ricordare che c'è un operaio picchiato in cava che non ha ancora avuto un euro di risarcimento, ricordare che nessun partito provinciale (a parte M5S e Onda) ha preso posizione chiaramente e che i soldi del traffico di droga sullo sfondo delle inchieste hanno rovinato la vita di intere famiglie».
Per gli esponenti del Clp (con Walter e Graziano Ferrari, martedì anche Vigilio Valentini ed Enzo Sevegnani), visto il contesto, a elezioni comunali non si dovrebbe neppure andare, finché tutte le ombre non fossero spazzate via da una commissione d'accesso incaricata di verificare, atto per atto, quando e come si è perso il senso dell'etica, nell'amministrazione della cosa pubblica, e l'interesse delle imprese estrattive è diventato (o meglio, ha soppiantato) l'interesse pubblico. Una commissione invocata a lungo ma mai nominata «anche perché se i partiti, le associazioni di categoria, gli enti pubblici si girano dall'altra parte, difficilmente un prefetto può prendere una decisione del genere».
Ma «finché non si capirà dove si è sbagliato, dove c'è stato conflitto di interessi e chi l'ha praticato; finché chi ha fatto certi atti non si assumerà le responsabilità politiche ed eventualmente penali degli stessi, non potrà esserci un passaggio elettorale che tagli col passato», ha insistito Graziano Ferrari. E che i candidati di oggi non abbiano preso pubblicamente posizione sull'inchiesta Perfido e non citino le parole mafia e legalità nel succinto programma diffuso nelle scorse settimane non rassicura il Clp sulla presa di coscienza collettiva di quanto accaduto e la vera possibilità di voltare pagina. Domenica 25 però si vota e ad avere l'ultima parola saranno gli elettori di Lona Lases.