Cooperazione / Rotaliana

Famiglia Cooperativa Koningsberg, dopo i bilanci in rosso, si torna in Sait, lasciando la Dao

Cambieranno di nuovo le insegne sui 4 punti vendita alimentari e 3 negozi di ferramenta-antiparassitari che la cooperativa ha tra Mezzocorona, Faedo, San Michele all'Adige, Pressano e Verla

di Angelo Zambotti

MEZZOCORONA. Nuovo scossone in seno alla Famiglia cooperativa Königsberg. Poco meno di un anno fa a far notizia furono prima il bilancio del 2022, caratterizzato dalla perdita di esercizio di 364mila euro, votato favorevolmente da soli 48 soci sui quasi 400 presenti in assemblea, poi le dimissioni del presidente Paolo Ghezzer e del vice Marco Pilzer, il tutto dopo l'entrata nell'esecutivo di tre nuovi membri (Gabriele Carli, Nicola Chistè e Andrea Giovannini) che ha giocoforza mutato gli equilibri all'interno del consiglio d'amministrazione.

Seguirono quindi le cooptazioni di Franco Cappelletti, quale nuovo consigliere, e di Chiara de Vescovi, in qualità di nuova presidente, con Mario Chistè nominato vicepresidente. In una decina di mesi, ecco un'altra svolta, anche se per la Famiglia cooperativa Königsberg sarebbe meglio parlare di retromarcia: dopo circa tre anni, infatti, l'azienda con sede a Mezzocorona ha deciso di rientrare nella compagine sociale di Sait, abbandonando Dao.

Entro pochi mesi, quindi, cambieranno di nuovo le insegne sui 4 punti vendita alimentari e 3 negozi di ferramenta-antiparassitari che la cooperativa ha tra Mezzocorona, Faedo, San Michele all'Adige, Pressano e Verla. «Abbiamo preparato una lettera per i soci – spiega la presidente de Vescovi – per informarli della scelta effettuata dal consiglio d'amministrazione, che poi andremo a illustrare nel dettaglio in occasione dell'assemblea prevista tra fine giugno e inizio luglio».

Le voci però hanno cominciato a circolare poco dopo la riunione di consiglio che ha deliberato il ritorno in Sait, con la Famiglia cooperativa che ha quindi ha provveduto a darne comunicazione ufficiale. «La decisione – prosegue de Vescovi – non ha come primo obiettivo il cambio del fornitore, ma è orientata a perseguire e consolidare l'equilibrio economico dell'azienda, nonché a valorizzarne la vocazione sociale. In merito a quest'ultimo punto, la preferenza per il sistema della cooperazione fra consumatori, alla quale appartiene la nostra Famiglia cooperativa, così come Sait, rappresenta l'alveo naturale in cui dare sostanza alla nostra missione cooperativa».

Va ricordato che un anno fa, oltre al bilancio in rosso (particolare negativo condiviso con altre 33 Famiglie cooperative, su 60 presenti in Trentino) a far mugugnare più di un socio c'era il progetto, poi tramontato, di un'operazione immobiliare che avrebbe previsto la vendita del supermercato di Mezzocorona a Dao, la quale poi l'avrebbe affittato alla stessa cooperativa: una manovra eseguita negli anni da altre realtà per incamerare liquidità fresca, ma che giocoforza va a incidere sui bilanci degli anni successivi e sul patrimonio aziendale.

La presidente non vuole comunque sbattere la porta in faccia all'azienda caratterizzata dal marchio Conad. «Desideriamo ringraziare Dao – conclude de Vescovi – per questi tre anni di collaborazione, in una fase complicata della nostra storia, contraddistinta dall'uscita dalla fase pandemica e dal forte aumento dei costi e dell'energia oltre per la correttezza di rapporti che ci ha riservato anche in questa delicata fase».

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