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Mezzolombardo, fatta la nuova giunta di Michele Dalfovo, fra riconferme e novità

Martinatti vicesindaca, poi Merlo, Gasperetti e Calliari. Fuori Kaisermann, che ha avuto pochi voti, e in vista un «allargamento» ulteriore

di Giorgia Cardini

MEZZOLOMBARDO. Sara Martinatti vicesindaca, Nicola Merlo, Bruno Gasperetti e Alessandro Calliari assessori. Eccola qui, la squadra per ora a quattro punte di Michele Dalfovo, eletto sindaco a pienissimi voti (2.283, pari al 75%) il 26 maggio scorso.

L'ufficialità delle nomine nel primo consiglio comunale convocato per le ore 20, dopo l'esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli eletti, la convalida e il giuramento del successore di Christian Girardi.

Fino al giorno prima Dalfovo si è tenuto stretti i nomi, anche se la nomina di Martinatti come suo braccio destro non è affatto una sorpresa: era attesa ed è avvenuta. Proprio alla commercialista e assessora al terzo mandato in giunta, ricandidatasi nell'area civica per Mezzolombardo nella lista "la Chiave", dove ha preso 237 voti, il sindaco ha deciso di confermare le deleghe che già aveva in materia di bilancio, finanza, tributi, attività sociali, aggiungendo la cultura che era di Nicola Merlo e i rapporti con Asia che erano di Matteo Pellegatti.

Ma proprio Merlo (lista La Vite, 192 voti) è l'altro riconfermato in giunta per la terza volta e a lui vanno turismo, promozione, rapporti con enti turistici, commercio e istruzione, ossia parte delle competenze che erano di Alessio Kaisermann, che nella stessa lista ha avuto solo 102 preferenze.

Due invece i nuovi inserimenti: Alessandro Calliari (Il Noce, 126 voti), ex presidente del consiglio dal 2015 al 2020, avrà edilizia privata, urbanistica, industria, artigianato e cantiere comunale; Bruno Gasperetti (stessa lista ma 112 voti) si occuperà di ambiente, agricoltura e foreste, sempre "appartenuti" a Matteo Pellegatti, che esce di scena nonostante de Il Noce sia stato campione di preferenze nella coalizione, avendone avute 256. Una esclusione clamorosa? «Il criterio di scelta degli assessori - spiega il sindaco - non è stato solo quello delle preferenze. Le liste sono andate tutte bene, ma in gioco è entrata la fiducia tra le persone e la scelta di rinnovare in parte l'amministrazione.

La previsione è comunque di allargare la giunta tra 60-90 giorni - aggiunge Dalfovo - quando avremo testato come vanno le cose».

Se per il quinto probabile assessore bisognerà attendere, nominati tre consiglieri delegati: sono Susanna Casagrande (131 voti per La Vite) a cui verrà confermato l'incarico di occuparsi delle politiche per l'infanzia (fascia di età 0-6 anni) già affidatele nel 2020, Ivano Romeri (Il Noce, 75 preferenze) che avrà un progetto specifico relativo al rifacimento dell'alveo del Noce, finanziato dal Gal, e i cui lavori sono in partenza; e Mattia Franzoi (La Vite, 102 voti) a cui sarà data la delega che era di Federioco Tortolo per seguire i lavori di messa in sicurezza dell'area sportiva Devarda.

E il presidente del consiglio? Sarà per caso lasciato alle minoranze di Marco Pavanelli (Futuro Insieme) e Giorgio Devigili (Assieme) che hanno avuto complessivamente solo 5 consiglieri e il 25,1% dei voti? «No - risponde Dalfovo - a loro non daremo cariche, visto che il nostro statuto non prevede neppure il ruolo di vicepresidente».

Nel ruolo di "signore del consiglio" verrà confermato quindi Mariano Concin, esponente del Patt rieletto con 164 voti nella lista Il Noce, che forse ambiva a qualcosa di più. 

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