Gli Ibis in volo cooperano tra di loro
Gli Ibis eremita, gli uccelli che all'inizio di gennaio si erano fermati in alta Valle di Non, manifestano una diretta forma di cooperazione durante i voli di migrazione al fine di risparmiare energia. È ciò che hanno scoperto i ricercatori del Waldrappteam, gruppo artefice del progetto di reintroduzione della specie considerata estinta in Europa da qualche secolo. Un progetto che, sulla base di uno studio di fattibilità nato da dieci anni di esperienze, si propone di creare una colonia riproduttiva di Ibis fra Baviera, Carinzia e Baden Württemberg (in Germania e Austria) in grado di svernare nell’oasi italiana di Orbetello.
Coordinatore scientifico del team è Bernhard Voelkl (università di Oxford), leader del team Johannes Fritz. "L’evoluzione della cooperazione - scrive il Waldtrappteam - è ancora uno dei grandi misteri della biologia evolutiva, perchè è in contraddizione con il principio generale secondo il quale l’evoluzione promuove solamente i geni individuali. Questa settimana viene pubblicato un articolo nel Proceedings of the National Academy of Science, dove presentiamo il volo in formazione a V come un raro caso di reale cooperazione tra gli animali".
I ricercatori dimostrano nella pubblicazione che i giovani ibis eremita, nonostante la diversa distribuzione dei costi tra gli individui, raggiungono una formazione di volo stabile attraverso la collaborazione reciproca. "Durante una migrazione guidata dall’uomo tutti gli uccelli vennero equipaggiati con logger GPS miniaturizzati che memorizzano le loro posizioni con elevata precisione. I dati evidenziano che gli uccelli, durante il volo, cambiano frequentemente posizione all’interno dello stormo: in parte sistemandosi in posizioni retrostanti a risparmio energetico ed in parte raggiungendo posizioni di testa energeticamente sfavorevoli.Gli individui variano le loro posizioni in modo che mediamente tutti i soggetti all’interno del gruppo riescano ad equilibrare il loro bilancio energetico".