Prof «bocciata» in storia, ma non c'è diffamazione
Come le «Iene» del programma tv, hanno sottoposto alcuni amministratori delle valli di Non e di Sole a quesiti sulla prima guerra mondiale. I giornalisti del mensile Nos hanno raccolto le risposte e le hanno pubblicate con i voti: c'è chi è stato promosso con un bel distinto, chi è stato rimandato, chi necessita di un corso di recupero. «L'intento era ironico, satirico: lo scorso anno tutti parlavano del centenario della prima guerra mondiale e anche noi lo abbiamo voluto ricordare - spiega il direttore responsabile Sandro de Manincor - I lettori hanno apprezzato l'iniziativa».
Non a tutti i partecipanti sono però piaciute le pagelle, tanto da far partire una denuncia per diffamazione contro il periodico. A sentirsi offesa per l'articolo uscito (la pubblicazione risale ad un anno fa) e, soprattutto, per il voto insufficiente («obbligatorio corso di recupero» viene appuntato a margine dell'articolo), è il sindaco di Bresimo Mara Dallatorre. Docente di professione, abituata ad insegnare ai ragazzi e a giudicare lo studio altrui, si è ritrovata dall'altra parte della cattedra e rispondere a domande di storia. Da tenere in considerazione che «le interrogazioni» non sono avvenute in una silenziosa aula scolastica e dunque è possibile che le persone contattate dai giornalisti abbiano risposto talvolta con distrazione oppure con fretta, sbagliando.
«Alcuni hanno reagito ai voti negativi con una battuta, comprendendo lo spirito dell'iniziativa - evidenzia il direttore di Nos - La nostra voleva essere un'interrogazione simpatica, con domande tutte uguali ed ognuna con un punteggio, da sottoporre a persone pubbliche ma anche a gente comune. Abbiamo evidenziato ai partecipanti che era ammesso il ricorso contro la commissione giudicatrice, ma nessuno lo ha mai fatto».
Il sindaco Mara Dallatorre, difesa dagli avvocati Lorenzo Widmann e Paolo Chiariello, per quell' «insufficienza» pubblica si è sentita offesa, oltre che penalizzata da un errore di impaginazione: una domanda è saltata e quattro risposte sono state pubblicate sfalsate. Le due impaginate correttamente, invece, riportavano risposte errate: la «prof» si è infatti confusa sui nomi dell'ultimo imperatore asburgico e sull'ultimo re d'Italia, non ritenendo tuttavia di meritare quella valutazione. Il voto è finito davanti al gip Carlo Ancona che, accogliendo la richiesta del pm e valutando come «incredibili» le risposte, ha archiviato il caso.