L'idea: dal Tonale a Venezia pedalando su pista ciclabile
Per completare la rete ciclabile, la Comunità della Valle di Sole muove due passi in avanti, con altrettante delibere del Comitato esecutivo, verso la progettazione di due tratti mancanti.
«Partiamo da due progetti preliminari, che ci sono già - ci spiega il presidente della Comunità Guido Redolfi - per arrivare alla progettazione definitiva di due tratti di ciclabile, con circa 100mila euro del nostro avanzo di bilancio, in attesa che la Provincia finanzi la progettazione e anche la realizzazione».
I progetti riguardano il tratto da Fucine (Ossana) al Passo del Tonale, toccando i Laghetti di Vermiglio, e quello dalla località Birreria (Magras) sino a Fonti di Rabbi.
«Ma il sogno su cui lavoriamo - osserva il vicepresidente della Comunità Alessandro Fantelli, che ha competenze sul turismo e lo sport - alla fine è di arrivare a collegare la Val di Non alla Val di Sole, valutando se può essere possibile utilizzare il preforo del Faè o, se non possibile, un altro tracciato. In questo modo, dal Passo del Tonale si arriverebbe a Cles».
È un sogno che, peraltro, si inserisce in un obiettivo territorialmente più ampio e teoricamente di notevole appeal: quello di un itinerario ciclabile, per la maggior parte servito dal treno e quindi con trasporto delle biciclette, dal Passo Tonale a Venezia. «L’idea è quella della ciclabile dell’acqua, dal ghiacciaio al mare», sintetizza l’assessore provinciale all’urbanistica Carlo Daldoss, «che a mio giudizio ha un suo fascino e potrebbe essere “venduta” anche sul mercato tedesco». Spiega Daldoss: «Il principale tratto mancante è quello fra Trento e Pergine, da dove la ciclabile si snoda poi per tutta la Valsugana e porta in Veneto, dove buona parte del percorso c’è. L’intenzione della Provincia di Trento è di progettare il tratto fra Trento e Pergine, dopodiché bisognerà chiudere l’anello con Cles».
Fin qui i propositi: ma le risorse? «Se questo diventa un progetto strategico, si possono trovare», risponde l’assessore, «e non in tempi troppo lunghi».
Intuibile il potenziale turistico di un itinerario di questo genere, percorribile dalle famiglie, utilizzando anche il treno (la Trento-Malé-Marilleva fino a Trento, la ferrovia della Valsugana fino a Venezia) e che «sposerebbe» le montagne al mare.
Già quello della Val di Sole, va ricordato, è comunque un progetto ampio, visto che ai tratti mancanti di pista ciclabile si affianca il progetto «bike sharing» in fase di definizione da parte della Comunità di valle: «In accordo con la Provincia - spiega Redolfi - c’è l’intenzione di arrivare ad un prodotto di un certo livello, collegato al bike sharing rivisitato e che preveda dei bicigrill a servizio dei ciclisti e, se possibile, anche un servizio di assistenza a chiamata. Oltre ai tratti del Passo Tonale e della Val di Rabbi, inoltre, si vorrebbe realizzare anche la progettazione preliminare del tratto che è oggi promiscuo fra Pellizzano e Mezzana, per avere una sede ciclabile autonoma. Poi, sarebbe un bel risultato se la ciclabile non si fermasse a Mostizzolo, per cui si è ipotizzato di verificare se sarebbe possibile utilizzare il preforo del Faè».