Folgarida mezzo secolo dopo Si punta alla svolta greeen
Con il passato ben a mente, ma con gli occhi puntati al futuro la comunità di Dimaro ha festeggiato i cinquant’anni dalla nascita di Folgarida. Iniziata il 27 dicembre 1965 con l’apertura della bidonvia all’Ottava, l’epopea della località sciistica, che, seppur con qualche contraddizione, ha segnato lo sviluppo economico della gente solandra, è stata celebrata nelle sale del centro congressi «Alla sosta dell’imperatore» alla presenza delle autorità provinciali, pochi sindaci, diversi operatori turistici e amministratori storici e più recenti.
E si è voluto caratterizzare l’anniversario immaginando una Folgarida del futuro, più green e sostenibile. Dopo il racconto delle vicende principali di Folgarida affidato allo storico Udalrico Fantelli, l’architetto Andrea Lazzaroni ha illustrato il piano redatto dalla commissione consigliare istituita proprio per individuare nuove linee di sviluppo. Adottata all’unanimità dall’ultimo consiglio comunale, la pianificazione è un metaprogetto che raccoglie una serie di intuizioni e di proposte che fanno proprie i principi di «sostenibilità», «responsabilità» e «fiducia».
Il documento analizza il tessuto urbano della stazione in quota evidenziandone i punti critici e le potenzialità. L’idea è quella di una riorganizzazione complessiva che miri alla valorizzazione dei due nuclei che compongono Folgarida puntando sulla rinascita della piazza e di un «Belvedere bulevard». In sostanza, i filoni d’intervento riguarderanno la pedonalizzazione del centro con l’utilizzo di parcheggi interrati posti all’imbocco dell’abitato, la creazione di zone di svago e di socializzazione nei punti nevralgici, la realizzazione di una rete di riscaldamento e l’individuazione di un percorso che ricomprenda le quattro malghe vicine a Folgarida.
«È una scommessa sul futuro della località che vuole essere un nuovo patto tra pubblico e privato - ha commentato l’assessore al turismo Alessandro Fantelli -. L’obiettivo di una Folgarida Green e a misura di bambino è ambizioso ma non irrealizzabile». In questo percorso, l’amministrazione per voce del sindaco Romedio Menghini ha chiesto il sostegno della Provincia rappresentata in sala dal presidente Ugo Rossi e dall’assessore agli Enti locali e all’Urbanistica Carlo Daldoss. Entrambi, nei loro interventi, hanno guardato ai protagonisti del passato, a quei «mati dell’Ottava» che hanno rischiato di tasca propria per dare concretezza a un’utopia. Ma se, dal canto suo, Daldoss ha espresso l’auspicio che «tutti si sentano partecipi e responsabili delle scelte future», il governatore ha invitato l’amministrazione a condividere il progetto non solo con gli stakeholders ma anche con i turisti di oggi in modo che possano diventare anche i turisti di domani.
«Noi come Provincia saremo al vostro fianco - ha concluso Rossi - e credo che Folgarida potrà essere il primo esempio positivo della nuova logica sugli investimenti che abbiamo introdotto: non più legata al campanile ma alla progettualità sovracomunale».