La Famiglia cooperativa Val di Non conferma i vertici
Unanimità per bilancio e tutti gli altri punti, rielezione in blocco dei membri di consiglio giunti a fine mandato (tranne uno, battuto dalla candidatura last minute di Bruno Borghesi), il presidente uscente Giorgio Turri più votato tra i candidati in lizza.
Non poteva essere diversamente, per una cooperativa in salute come la Famiglia cooperativa Val di Non, che opera investimenti e produce utili, dando lavoro a circa 80 dipendenti e garantendo la presenza di negozi di prima necessità in vari piccoli centri. Proprio su questo aspetto l’intervento, durante il dibattito, dell’ex sindaco di Amblar Bruna Pellegrini (dal 1° gennaio è nato da fusione il comune di Amblar-Don): «Come cittadina di Amblar esprimo il ringraziamento a questa cooperativa, perché fornisce un servizio importante in una piccola comunità come la nostra, soprattutto a favore degli anziani, ed a sostegno dell’economia turistica», ha affermato. «Un servizio però rimane tale finché è fruito». Chiaro monito ai «suoi» ex cittadini: se al negozio multiservizi si preferisce la trasferta verso grandi centri commerciali, può andare a finir male. Un altro intervento - di Gilberto Rizzi, di Cloz - ha avuto come oggetto la Federazione delle cooperative: «All’inaugurazione del nuovo Eurospin di Sarnonico non c’era alcun rappresentante. Poi gli stessi vertici della Federazione si fanno belli dicendo che gli utili delle famiglie cooperative sono aumentati, senza evidenziare che tali utili sono legati solo alla nostra cooperativa e a quella di Fassa». Il presidente Giorgio Turri ha evitato di rispondere, niente polemiche grazie. Chiaro però che da parte della Federazione, per questa «Famiglia» che ha abbandonato il Sait per passare a Conad, un occhio di riguardo da parte dei vertici trentini è assai dubbio.
Quanto al bilancio, come detto, è positivo. Fatturato che sfiora i 16 milioni, fatturato in calo contenutissimo (meno 0,8%), nei 26 punti vendita (2 Eurospin, 5 supermercati, un Liberty per il non alimentare, 18 negozi di vicinato di cui 12 multiservizi) le vendite tengono, sono soprattutto le microrealtà a soffrire; mentre gli Eurospin tirano a mille, basti pensare che solo quello di Cles, con 4 milioni 100 mila euro di vendite, incide per oltre il 22% sul totale. «Le cose stanno andando benissimo anche nel nuovo Eurospin di Sarnonico inaugurato a gennaio», ha sottolineato Turri. «Per un bilancio però dobbiamo attendere l’apertura del nuovo discount di Sarnonico (al posto dell’ex Eurospin non della «Famiglia» apre un Md, ndr). Mentre le cose stanno andando bene anche a Dimaro». Dove la coop ha aperto un punto vendita a dicembre. Nessun accenno invece al nuovo Eurospin di Malé; Dao ha già provveduto ad acquisti immobiliari, la cosa è da considerare fatta.
Tra numeri e commenti - esposti anche da altri vertici societari, oltre che dal revisore Luciano Enderle - qualche dato da rimarcare: 201 mila euro di utile (il triplo dell’anno precedente), sulle vendite i soci incidono per circa 6 milioni di euro, e sono stati «premiati» da risparmi per oltre 860 mila euro tra sconti, offerte, ristorno di fine anno.
All’ordine del giorno il rinnovo di varie cariche sociali. Conferma piena per Francesco Rizzi (Brez), Giorgio Turri (Castelfondo), Luciano Fanti (Cles), Gilberto Rizzi (Cloz), Adriano Tosolini (Fondo), Lorenza Franzoi (Nanno), Renato Endrizzi (Romeno); unica sorpresa a Mechel, dove si conferma Enrico Nicolodi, mentre l’uscente Renato Leonardi è battuto dal nuovo candidato Bruno Borghesi.
Nel collegio sindacale solo conferme: presidente Giuseppe Abram, effettivi Oscar Flor e Giovanni Paternoster, supplenti Roberto Callovini e Franco Sebastiani. In assemblea erano presenti 458 soci, «armati» di 89 deleghe.