Accusato di maltrattarla Ma lei si difende: «Falso»
La pm chiede una perizia: «È soggiogata»
Lui è accusato di averla sottoposta ad aggressioni fisiche e verbali e di averla sottomessa al punto da renderla incapace di reagire ai soprusi. Per questo il giudice ha disposto il suo allontanamento dalla casa in val di Non in cui da due anni viveva con la giovane compagna. Ma la presunta vittima, sentita più volte, continua a difenderlo: «Semplici discussioni, io lo amo, lasciateci in pace».
Per la procura, però, il fatto che lei sia l'unica voce fuori dal coro - l'ex fidanzato e la famiglia di lei hanno riferito dei maltrattamenti - non fa che confermare l'accusa: «Lei pare intimorita e soggiogata al punto da non riuscire a riferire con oggettività le condotte tenute da (...)». Per questo il pm Antonella Nazzaro, titolare dell'indagine, ha chiesto un incidente probatorio per sottoporre la giovane ad una perizia medica che ne accerti le condizioni psicofisiche. Richiesta alla quale l'avvocato Michele Busetti, difensore del giovane accusato, un trentenne dell'Est Europa, si oppone: «È infondata, non c'è stato alcun maltrattamento e la giovane è persona autonoma, inserita, con un lavoro e i familiari non hanno mai denunciato suoi segnali di squilibrio». Sarà ora il giudice a decidere se accogliere o meno la richiesta del magistrato.
Se si tratti dell'ennesima vittima che, purtroppo, non riesce a ribellarsi ai soprusi e alle violenze dell'uomo che dice di amarla oppure della vendetta, come sospetta l'avvocato dell'indagato, di un ex fidanzato geloso e di una famiglia che male avrebbe accolto il nuovo compagno straniero, lo diranno i giudici. Certo è che la vicenda approdata in tribunale appare singolare.
Non ci sono denunce formali di maltrattamenti. Le forze dell'ordine si sarebbero attivate in modo autonomo, trovando però riscontri nelle testimonianze dei familiari della donna e dell'ex fidanzato. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe sfogato la sua rabbia con aggressioni verbali e fisiche, i familiari riferiscono di telefonate concitate, schiaffi e sceneggiate. Il giovane straniero avrebbe distrutto anche un paio di telefoni e danneggiato la macchina in preda all'ira. Ossessivamente geloso, l'avrebbe controllata in ogni spostamento, allontanandola sempre più da amici e familiari.
Lo scorso marzo il gip Claudia Miori ha accolto la richiesta della pm ed ha emesso la misura dell'allontanamento da casa e del divieto di frequentare gli stessi luoghi della parte offesa. Misura impugnata al Riesame dal difensore del giovane: ma i giudici l'hanno confermata, fatto salva per la seconda parte.
In aprile la donna è stata risentita, parla di semplici litigi, ma nega i maltrattamenti e chiede di potere vivere in pace la sua relazione. L'avvocato dell'uomo, come detto, si oppone all'incidente probatorio ed evidenzia che ad accusare il giovane è in primis l'ex fidanzato che, dopo una relazione decennale, si sarebbe visto sostituire dal nuovo compagno. La fine di un rapporto mai «digerita»: per due mesi, sottolinea il legale, l'ex si sarebbe recato ogni giorno sotto casa della donna per verificare se il nuovo innamorato era presente.