Croviana, quanto è indigesto il referendum
«La strada sarà comunque in salita, sia che scegliate la strada della fusione che quella delle gestioni associate». Tra i numerosi interventi lunedì sera all’incontro sulle fusioni forse il concetto più realistico è stato quello espresso dal sindaco di Carisolo Arturo Povinelli.
La serata promossa da Sergio Angeli, Danilo Tamè e Francesco Moratti, consiglieri comunali di Croviana contrari alla fusione, è stata molto partecipata ed anche animata da una certa vivacità.
Ha iniziato Geremia Gios (ex sindaco, oggi assessore a Vallarsa, docente universitario a Trento) che ha sostenuto come siano molteplici gli aspetti che vanno analizzati nel progetto di fusione, dalle regole adeguate, ai costi, ma soprattutto la capacità del singolo di identificarsi con la comunità, che nei grandi comuni viene meno.
Gios da tempo sostiene che «piccolo è bello», e che l’aumento delle dimensioni degli enti pubblici non sia un risparmio, ma un aggravio di burocrazia.
Povinelli che in alta Rendena ha preferito la gestione associata alla fusione non ha negato l’esistenza di problematicità: «Solo il tempo ci dirà chi ha avuto ragione» ha concluso.
Anche Marco Casagranda, contrario alle fusioni, ha invece ricordato come la riforma abbia prodotto delle forti spaccature all’interno delle amministrazioni e agevoli il centro rispetto alla periferia. Il sindaco di Lona Lases si è quindi lamentato dell’eccessivo grado di livelli amministrativi presenti nel territorio: dalle circoscrizioni, alle Comunità di valle, alle Asuc, dal Bim al Consorzio dei comuni, e via a salire fino a Provincia e Regione.
Ad animare il dibattito è stato certamente Sergio Angeli secondo il quale è mancato il metodo, denunciando l’«arroganza di Malé». «Con Predaia mi fonderei subito» ha esternato, testimoniando nei fatti le difficoltà ancora da superare.
A rispondere ad alcune contestazioni che le sono state rivolte è stata la sindaca di Croviana Laura Ricci: «Tutti ci rendiamo conto del momento di difficoltà che stiamo attraversando. Il bivio che abbiamo davanti è la fusione o la gestione associata e non vi sono alternative. Dobbiamo operare una scelta responsabile ma al tempo stesso essere aperti al dialogo con le altre comunità, pensare ai giovani ed al loro futuro». Per quanto riguarda la carenza di progetto, la sindaca ha ricordato come essendo il progetto iniziato da tre comuni ai quali si sono aggiunti altri due grazie alla raccolta di firme, si è ritenuto di dare la possibilità anche a queste due comunità di sedersi al tavolo per definire assieme i dettagli del processo che porterà nel 2020 alla nascita del nuovo comune.
Mercoledì 18 maggio nuovo incontro sempre a Croviana ad ore 20.30 mentre giovedì 19 maggio ad ore 20.30 nella sala del municipio a Malé serata con l’assessore provinciale agli enti locali Carlo Daldoss ed il direttore del consorzio comuni trentini Alessandro Ceschi.