Coredo, venerdì riapre la fabbrica dei sogni
Ciak, azione! La fabbrica dei sogni riapre i battenti: il cinema-teatro parrocchiale Dolomiti di Coredo propone la rassegna estiva «Cinema sotto le stelle». Si tratta di un ritorno molto atteso.
La notizia rallegra non solo gli amanti della settima arte, ma l’intera comunità, che può festeggiare il pieno coronamento della laboriosa ristrutturazione dell’edificio. Nel 2013, infatti, la struttura era stata dichiarata inagibile a causa di gravi carenze statiche: da allora, nessuna pellicola è stata proiettata sul grande schermo di Coredo.
Finalmente, venerdì 8 luglio verrà interrotto il lungo digiuno cinematografico: alle 21, gli spettatori potranno gustare «Il libro della giungla», ultima fatica del regista statunitense Jon Favreau.
Non a caso, si riparte con il remake di un grande classico Disney: il cinema Dolomiti, infatti, si rivolge innanzitutto alle famiglie. Parrocchia e amministrazione comunale celebrano insieme la ripresa delle proiezioni.
«È un momento storico - dichiara Elisa Chini, assessore alla cultura di Predaia, mentre il sindaco Paolo Forno esalta la funzione sociale della struttura: «Qui non si viene soltanto per assistere a spettacoli, ma per tessere relazioni». La programmazione cinematografica è gestita dal Coordinamento Teatrale Trentino; referenti in loco sono Luca Orsingher e Claudio Travaglia, che pone l’accento sul valore delle strutture locali: «Entrambi i cinema di Predaia (Coredo e Taio ndr) sono attrezzati con macchine digitali di ultima generazione: la qualità delle nostre proiezioni è identica, se non superiore, a quella delle sale di Trento o Bolzano. Anche i film in programmazione sono gli stessi, ma il nostro biglietto costa meno». Il prezzo d’ingresso è ragionevole (7 euro l’intero, 5 il ridotto) e i titoli in programma vanno incontro ai gusti di adulti e ragazzi (informazioni e aggiornamenti sulla pagina Facebook Cinema Predaia).
Il Comune di Predaia vanta ora due sale cinematografiche, la cui gestione dovrà essere coordinata con attenzione. «La sfida è costituire un’unica realtà, che vada oltre la distinzione tra Coredo e Taio», ammette Chini, facendo riferimento alla diversa stagionalità delle due strutture: la vocazione del cinema di Coredo è prevalentemente turistica, perciò si chiede che sia attivo in estate e nel periodo natalizio, mentre la sala di Taio coinvolge soprattutto il pubblico locale. «Dovremo ragionare insieme e individuare la sintesi migliore», annuncia Forno, che descrive il ritrovato cinema coredano come «il fiore all’occhiello della ricca proposta estiva di Predaia».
Anche il parroco don Franco Torresani e Valerio Widmann, membro del Consiglio parrocchiale per gli affari economici, esprimono soddisfazione: «L’indiscusso valore sociale del cinema-teatro ne ha reso prioritaria la ristrutturazione». Ora tutto è pronto: buio in sala, la magia del cinema ricomincia.