Tres, la vergognosa scritta per l'arrivo dei richiedenti asilo
Ha destato sgomento la scritta comparsa questa notte sulle strada provinciale che porta a Tres. La notizia dei giorni scorsi dell'arrivo di profughi a Tres evidentemente non è andata giù a qualcuno, che ha voluto esternare il suo «pensiero» scrivendolo sulla via di accesso al paese. Ferma e immediata è la condanna del primo cittadino Paolo Forno: «È un gesto inqualificabile che solo persone ignoranti possono aver fatto. Non rappresenta lo spirito dell'accoglienza che invece è presente nella comunità di Predaia e in particolare in quella di Tres».
Il territorio comunale dà già alloggio a una decina di richiedenti asilo: 6 a Smarano e 4 a Mollaro. Nel mese di giugno, non si sa quando di preciso, arriveranno altre 3 persone a Vervò e 9 a Tres (2 famiglie).
«Sono sicuro che come è avvenuto nelle altre frazioni non ci saranno problemi con i profughi che nel mese di giugno arriveranno a Tres e Vervò» ha assicurato Forno. Analogamente a quanto è avvenuto a Smarano nei paesi di destinazione si organizzeranno degli incontri con Cinformi, che è il servizio provinciale che segue anche dal punto di vista logistico la distribuzione sul territorio. Gli incontri con i tecnici provinciali e i volontari servono a integrare i richiedenti asilo all'interno del tessuto sociale e a presentarli alla comunità. Starà poi a strette collaborazioni tra i vari enti della valle gestire l'avviamento al lavoro dei richiedenti asilo, puntando sulla formazione dei ragazzi. I richiedenti asilo soggiornano sul territorio per alcuni anni in attesa dell'esito della loro domanda di asilo politico. Sono pochi quelli che lo ottengono ma in molti casi la commissione assegna "la protezione sussidiaria" a quelle persone che tornando a casa correrebbero un serio rischio. Per coloro che non ottengono né l'asilo né altra forma di protezione c'è invece un ordine di lasciare il territorio nazionale, che in molti casi però non viene rispettato, costringendo i richiedenti ? che spesso hanno appena 20 anni ? a vivere nella clandestinità.
«Con Provincia e Cinformi - spiega il primo cittadino - c'è un ottimo rapporto e un coordinamento sulle tempistiche di arrivo. La volontà è quella di fare la nostra parte rispetto alle politiche nazionali sull'accoglienza, ma lo facciamo con spirito critico sulla gestione. Non è possibile che politiche decise da lontano abbiamo conseguenze di questa portata sul nostro territorio e queste problematiche ricadano sui sindaci, che sono l'autorità più vicina ai cittadini". Con i nuovi arrivi saranno 22 i richiedenti asilo ospitati sul territorio comunale, che corrisponde alla quota che il Governo nazionale ha assegnato alle municipalità delle stesse dimensioni di Predaia.
A Tres resta l'amarezza per un gesto indifendibile che mette in cattiva luce un'intera comunità, per un pensiero che nulla ha a che fare con il paese.