Noce «idroelettrico» con la regia di Stn
È rinviata la Conferenza dei servizi convocata per giovedì 26 ottobre dall’Agenzia provinciale per le Risorse Idriche e l’Energia per «lo svolgimento delle valutazioni preliminari afferenti gli usi diversi delle acque e, rispettivamente, degli interessi ambientali» su un lungo tratto del fiume Noce in Val di Sole, da Terzolas a Mostizzolo.
La Conferenza era chiamata a esprimere delle valutazioni in merito a una decina di istanze per lo sfruttamento a scopo idroelettrico del fiume Noce nei tratti ricadenti nei Comuni di Terzolas, Caldes, Cavizzana, Cis, e Cles depositate negli uffici provinciali competenti.
La discussione è quindi rinviata, con grande preoccupazione del Comitato permanente per la difesa del fiume Noce, che ha deciso di convocare a Trento una conferenza stampa per domattina.
«Siamo davvero preoccupati per questo slittamento della Conferenza dei servizi - commenta infatti il portavoce degli attivisti Luca Scaramella -. Ci sono tre amministrazioni della bassa valle che per l’ennesima volta stanno insistendo su un progetto devastante. Nei giorni scorsi, in forma anonima, ci è arrivata una lettera sottoscritta da Stn e alcuni dei privati che hanno presentato la domanda di concessione in cui si parla di un collettamento fino al lago di Santa Giustina. Se fosse così, si tratterebbe di intubare il Noce fino in fondo».
Scaramella fa riferimento a un documento circolato in questi giorni e indirizzato al Servizio gestione risorse idriche ed energetiche e al Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste della Provincia.
In particolare, il documento, sottoscritto e timbrato da Vimax srl, Lorengo Energia srl, Gadotti Fratelli srl e dal Consorzio per i Servizi Territoriali del Noce - Stn Val di Sole, chiede la sospensione del procedimento in corso relativamente agli impianti richiesti da Vimax, Gadotti, e Lorengo Energia. Questo perché, si dice nella missiva, sono «in corso delle trattative che sembrano avviate a buon fine, per incardinare alla proprietà pubblica, e nello specifico a Stn, che agisce per conto e in nome dei Comuni di Malé, Terzolas, Cavizzana e Rabbi, l’intera operazione coinvolgendo anche il Consorzio Stn - Val di Sole, che, autonomamente, ha presentato una ulteriore istanza».
In realtà, prima di proseguire con l’illustrazione del contenuto della lettera, bisogna precisare che il Comune di Rabbi, per voce del sindaco Lorenzo Cicolini, ha evidenziato di non sapere nulla della questione dal momento che la sua amministrazione, con solo l’1% delle quote, non partecipa al consiglio di amministrazione di Stn. Assente invece ogni riferimento all’amministrazione comunale di Caldes.
Il documento, quindi, riporta anche un’ipotesi progettuale che gli interessati depositeranno entro 60 giorni: l’ipotesi prevede «un’unica regia nel tratto compreso tra il depuratore di Malé e il confine amministrativo del Comune di Cavizzana con quello di Caldes; tale ipotesi - si legge - potrebbe peraltro essere estesa fino al collettamento delle acque al lago di Santa Giustina». La gestione unitaria dell’intero tratto di torrente - si scrive infine - comporterebbe «evidenti, sia in termini ambientali che economici, benefici».
«Si parla di prelievi enormi di acqua che arrivano fino a 11 metri cubi - spiega quindi Sacaramella -: pensiamo che il Noce, in media, ha una portata intorno ai 20 metri cubi. Siamo davvero preoccupati dell’atteggiamento di Stn che insiste su richieste di sfruttamento idroelettrico portate avanti non con tutti i comuni e senza delibere che la autorizzi a procedere. In più, non si conoscono ancora i risvolti degli investimenti fatti con le centrali Rabies 3 e Rabies 4, che probabilmente, vista l’estate scorsa, hanno avuto una produzione inferiore a quella stimata dal piano finanziario... Nonostante ciò, si pensa di investire in un progetto di circa 12 milioni di euro. La cosa grave è che, oltre a una totale mancanza di trasparenza da parte di Stn, non ci sia la voglia di informare su quale accordo si sta lavorando, e in che termini sarà il progetto. Temo, poi, la volontà delle amministrazioni e che, con lo spostamento della Conferenza dei servizi, non si vada troppo a ridosso di periodi elettorali» conclude Scaramella.