Famiglia coop Val di Non, una marcia inarrestabile

di Guido Smadelli

Un fatturato di 21,5 milioni di euro, un utile di bilancio di 248 mila euro, nonostante la diminuzione dei ricavi legata ai tre hard discount degli altrettanti Eurospin operanti sul territorio, due in Val di Non, uno in Val di Sole. Questi i dati essenziali del bilancio d’annata della Famiglia Cooperativa Val di Non, chiuso al 30 settembre, approvato nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione, e che sarà sottoposto all’assemblea (di tremila soci) verso fine febbraio. 
 
«Un consiglio che per l’ultima volta approverà il bilancio», esordisce il presidente Giorgio Turri presentando i risultati dell’ultimo esercizio. «Anche se la carica di alcuni amministratori sarebbe durata ancora un anno o due, dato che a rinnovo si va a scaglioni, abbiamo deciso di dimetterci tutti, per giungere alla riduzione del numero di consiglieri già deciso a livello statutario». 
Gli amministratori passeranno infatti da 20 a 11 unità. «Almeno metà della squadra non ci sarà», commenta Turri, esprimendo un po’ di rimpianto. «Questo gruppo è stato affiatato, ha lavorato bene, come dimostrano i risultati: le decisioni sono state sempre condivise». 
Un gruppo che conclude il proprio operato con il miglior risultato (l’utile sopra indicato) dell’ultimo decennio, confermando quei dati positivi che accompagnano la Fc Val di Non dalla sua nascita (datata 2000, post fusioni). 
«Quando abbiamo iniziato avevamo 14 dipendenti», sottolinea il direttore Maurizio Ianes. «Oggi sono 91, cui si aggiungono una decina di stagionali, in estate». 
 
La mossa decisiva, il passaggio a Dao (Conad), viene sottolineata: «Se otto anni fa mi avessero detto che avremmo aperto in questo periodo tre Eurospin, non ci avrei creduto. Invece è così: Cles, Sarnonico, Malè. E un quarto è in arrivo», dichiara Turri, affiancato dal vicepresidente Tullio Francisci, uno dei membri del cda che rinuncia a due anni di mandato per ripartire da zero a cda ridotto. 
Dove, il prossimo Eurospin? Sono poste le basi, ma per ora il luogo è top secret, essendo in corso trattative. 
«Abbiamo in previsione tre investimenti, per l’esercizio entrante - spiega Turri - Uno a Cloz, dove con un accordo tra noi, il Comune e Itea amplieremo gli spazi del punto vendita esistente, che passerà da 110 a 170 metri quadrati. Gli altri due non li possiamo per ora annunciare, posso solo dire che uno sarà in alta valle di Non, l’altro in bassa valle». 
 
I risultati positivi, continua il presidente, sono dovuti a tutti, a iniziare dal direttore Maurizio Ianes, per giungere al miniesercito di dipendenti: «Il costo del personale è diminuito dell’1%, da noi chi vuole lavorare viene premiato, a iniziare dalla sicurezza occupazionale» continua Turri (una frecciatina indirizzata al Sait, che invece licenzia?). «In valle di Sole, dove sono state fatte nuove assunzioni, abbiamo avuto un risparmio sull’Irap di circa 10 mila euro. Bene, abbiamo deciso di destinare questa cifra proprio ai dipendenti, che la divideranno tra tutti loro, come premio per l’ottimo lavoro che svolgono. La cooperativa sono anche loro, giusto riconoscerlo». 
 
L’incontro si conclude con il ringraziamento ad amministratori, dipendenti, soci, clienti, a Dao, a tutti coloro che hanno contribuito a far diventare la Fc Val di Non una società in salute e con un futuro certo. “«Nella convinzione che la crisi si combatte anche affrontando investimenti oculati». Come Dao e i conseguenti Eurospin: tre punti vendita che ormai totalizzano il 40% del fatturato, mentre gli altri 24 «normali» (supermercati e negozi di vicinato) contribuiscono per il restante 60%. 
Il bilancio sarà sottoposto al vaglio dell’assemblea a febbraio: occasione in cui presumibilmente saranno anche ufficializzati gli investimenti del 2018, su cui viene ancora mantenuto totale riserbo.

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