Nel Comune di Contà censite tutte le barriere architettoniche
«Una valle accessibile a tutti» è un progetto sviluppato nel corso di anni dalla cooperativa sociale Gsh, i cui ultimi risvolti sono stati presentati venerdì sera nella sala civica di Flavon. «Il nostro obiettivo è quello di eliminare le barriere esistenti e, soprattutto, di evitare che ne vengano costruite altre», ha affermato il presidente Michele Covi.
A partire dalla scorsa estate, il «team di rilevazione» del Gsh si è impegnato nell’individuazione delle barriere architettoniche presenti sul territorio del comune di Contà, nei paesi di Cunevo, Flavon e Terres. La mappatura del territorio dei tre paesi è stata poi restituita in un report, presentato nel corso della serata e reso disponibile a tutta la comunità quale spunto per migliorare la fruibilità del territorio.
Come sostiene Ilaria Rosati, educatrice e referente del progetto, «il paese è un luogo di relazioni, tutti devono essere messi nella condizione di poter partecipare alla vita sociale senza ostacoli». E sono proprio le relazioni ad aver costituito il punto chiave di questo percorso, che ha interessato tutti: i bambini della scuola dell’infanzia di Cunevo, quelli della primaria di Flavon e gli amministratori comunali, che, assieme agli utenti del Gsh, hanno provato ad essere «diversamente abili per un’ora», percorrendo le strade dei paesi in carrozzina e venendo a contatto con tutte le difficoltà che i disabili devono affrontare quotidianamente.
Alla base del progetto sta l’idea che le barriere, prima di essere fisiche, sono mentali, e proprio per questo sono state organizzate attività di animazione nelle scuole. «I bambini di oggi sono uomini e donne di domani, e magari possibili amministratori, vanno quindi sensibilizzati a questi problemi e formati alla cultura della diversità. Perché, come sosteneva don Milani, non c’è nulla che sia più ingiusto che fare parti eguali tra diseguali: si è espressa così la docente dei ragazzi di Flavon.
Le barriere con le quali devono fare i conti i diversamente abili possono essere non solo architettoniche, ma anche comunicative: così, i bambini della primaria che hanno partecipato al progetto sono venuti a contatto con differenti modalità di comunicazione, in particolare con quella «aumentativa», che sostituisce a ogni parola un simbolo. Con l’aiuto di Stefania Tomasi, referente del progetto Comunicaa, le riflessioni dei bambini, prima di essere proiettate, sono state tradotte in simboli per renderle comprensibili a chiunque. Dorina Inama, referente del progetto scuole, ritiene che «esperienze di questo tipo possono riportare i ragazzi dal mondo virtuale a quello vero, a vivere esperienze che li stimolino a esercitare il senso critico, l’attenzione su di sé e sulla realtà».
In conclusione, il sindaco di Contà, Fulvio Zanon, ha affermato che l’amministrazione comunale si sta impegnando nella rimozione delle barriere architettoniche, dichiarando che numerosi punti critici rilevati dal report saranno sistemati a breve: «Già entro la prossima primavera diversi interventi migliorativi saranno attuati».
Il report fotografico, disponibile a tutti, è strutturato in oltre cento pagine, corredate di 5-600 fotografie contrassegnate dai bollini verdi (assenza di barriere), gialli (attenzione…) e rossi (barriere critiche); dove vengono evidenziate le difficoltà, ad esempio un attraversamento pedonale che non si collega a zone di transito per pedoni, tratti di marciapiede dissestato, ingressi a luoghi pubblici con gradini difficili da superare. E si riscontra mancanza di sicurezza per pedoni e disabili lungo la provinciale che attraversa gli abitati.