Caldes: roncola selvaggia Tagliate 500 piante di melo
Sono stati tagliati i meli del presidente dell’Associazione Contadini Trentini (Act).
Circa 500 piante della varietà mela Golden, posizionate lungo sei filari, sono state danneggiate dal taglio netto di una «roncola selvaggia».
L’inqualificabile gesto è stato attuato ai danni di un frutteto, in località Ponte Stori nel Comune di Caldes, di proprietà dell’azienda agricola di Luciano Clementi, agricoltore di Bordiana.
Clementi è molto conosciuto in Val di Sole per i diversi ruoli amministrativi ricoperti, oltre che in Act, anche in vari enti legati al settore agricolo e in Comune: consigliere comunale di Caldes e già vicesindaco durante l’amministrazione guidata da Michele Mocatti, Clementi è infatti anche presidente del Consorzio generale Bassa Val di Sole, presidente del Consorzio irriguo di Bozzana e consigliere nel consiglio di amministrazione del Consorzio Frutticoltori S. Apollonia.
L’appezzamento preso di mira dai vandali si trova a qualche metro dalla strada agricola che costeggia il fiume Noce e da cui è separato da un altro terreno coltivato a mele.
Da lontano il danno non appare così evidente, poi man mano che ci si avvicina si notano bene le punte recise degli alberelli piantati nel 2017: tagliate all’altezza di circa 1,20 metri da terra.
Lo stesso Clementi dice di aver scoperto l’atto vandalico solo per caso. «Me ne sono accorto perché passando ho notato il cancello aperto - racconta Clementi - Nel richiuderlo ho visto delle punte che cadevano da un lato. Subito ho pensato che fossero entrati dei cervi in cerca di cibo. Poi, ho visto invece che i tagli erano netti e ben definiti. Qualcuno mi ha tirato un brutto scherzo e ha tagliato, probabilmente con una cesoia, le punte di sei filari di meli. Non è sicuramente una cosa piacevole trovarsi davanti a un fatto del genere.
Il lavoro di contadino è quello che faccio per vivere e per mantenere la mia famiglia. È un lavoro difficile di per sé. Basti pensare all’annata che abbiamo vissuto l’anno scorso a causa delle gelate. Se poi c’è qualcuno che crea ulteriori problemi?». Immediatamente Clementi ha presentato denuncia ai carabinieri, che hanno eseguito i rilievi di rito e avviato le indagini, anche se, inutile dirlo, le possibilità di risalire agli autori del gesto sono molto poche. «Non ho idea di chi possa essere stato - aggiunge Clementi -. Ho buoni rapporti con tutti e non ho mai avuto problemi con i vicini. Credo però che solo una persona ignorante e vile possa fare una cosa simile perché non c’è motivo di prendersela con le piante. Non so davvero perché? Non so se questo sia legato ai lavori che come consorzio stiamo ultimando per l’ammodernamento dell’impianto a goccia. È una cosa davvero brutta perché si diventa sospettosi?».
Solo a primavera con il risveglio delle colture e il germogliare delle prime gemme si potrà capire meglio l’entità del danno, che comunque Clementi stima intorno ai 15.000 euro.
«Non è il valore economico che mi preoccupa e non è nemmeno l’aspetto principale - conclude Clementi - ma il dispiacere di vedere tanto lavoro vanificato da qualcuno che non ha alcun rispetto del prossimo e non ha il coraggio delle proprie azioni».