Fugatti in sopralluogo a Dimaro
Nuovo sopralluogo ieri pomeriggio del presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti a Dimaro, dove ha incontrato il sindaco Andrea Lazzaroni e i vertici della Protezione civile. Il paese vuole tornare alla normalità: un segnale importante sarà la riapertura domani, mercoledì 7 novembre, della strada statale 239 da Folgarida a Madonna di Campiglio, in tre fasce orarie, che consentirà il passaggio dei mezzi e la prosecuzione dei lavori: dalle 7 alle 8, dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 18. Previsto questa mattina presso la presidenza della Provincia anche un nuovo incontro tecnico per rideterminare la tabella di marcia dei lavori e ridefinire eventualmente anche l’Area Rossa del Comune.
Intanto nel paese solandro, all’interno dell’Area Rossa, sono al lavoro incessantemente gli escavatori per irreggimentare il corso del torrente e mettere in sicurezza il paese, mentre attorno alle case e nelle vie è un continuo brulicare di mezzi per asportare il fango e i detriti.
RICHIESTA DI AIUTO: DANNI A 300 MILIONI
Ammonta complessivamente a 250/300 milioni la prima stima dei danni subiti dal Trentino a causa della recente, eccezionale ondata di maltempo: circa 100 milioni il danno patito da foreste e agricoltura, 25 dalle strade, 5 dagli impianti sciistici, e più di un centinaio da soggetti pubblici e privati (famiglie e imprese9 a causa della pioggia, del fango e degli scoperchiamenti.
La stima delle sofferenze patite dal territorio, peraltro non esaustiva - ad essa si aggiungeranno la spesa per la ricostruzione del patrimonio forestale andato perduto, circa 7000 ettari di bosco, calcolata in 50 milioni di euro, il mancato guadagno derivante da questa perdita, «spalmato» sui prossimi 60 anni, ed i danni subiti dalle reti pubbliche, ancora in fase di definizione - è contenuta nella lettera inviata dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, con la richiesta di dichiarazione dello Stato di emergenza.
Domani si riunirà infatti il Consiglio dei Ministri, per decidere come sostenere i territori maggiormente colpiti dal maltempo: lo Stato di emergenza è condizione necessaria per poter accedere ai fondi statali eventualmente stanziati per la ricostruzione. La Provincia ha anche deciso di sospendere la riscossione del saldo Imis di dicembre nei Comuni più sofferenti.
IL VIDEO: FUGATTI SPIEGA LA SITUAZIONE
GLI INTERVENTI IN ATTO
Continuano intanto gli interventi su tutto il territorio provinciale, per ripristinare la viabilità, riparare i danni alle infrastrutture e non da ultimo garantire il regolare avvio della stagione invernale e lo svolgimento delle grandi manifestazioni previste prossimamente, come il passaggio del Giro d’Italia e la Marcialonga. Nei prossimi giorni il presidente Fugatti convocherà infine anche le categorie economiche e sociali per concertare le misure necessarie per favorire la ripresa produttiva.
Vediamo in breve sintesi quali sono le voci considerate per arrivare a formulare al Governo una stima dei danni patiti dal Trentino in circa 250-300 milioni. Per la sua quantificazione è stato necessario tener conto dei costi per ripristinare le condizioni preesistenti i danni immediati causati dal maltempo a soggetti pubblici e privati, dei costi delle opere da realizzare nel medio periodo e dei mancati guadagni determinati dalle perdite subite.
LO STATO DELLE FORESTE TRENTINE
Foreste, agricoltura e bacini montani: 90/100 milioni (calcolando 2 milioni di metri cubi di alberi schiantati, 4 volte il prelievo provinciale annuo, che comportano circa 60 milioni di mancati introiti causati dal deprezzamento del legname e dai costi di rimozione, a cui si aggiungono 10 milioni per il ripristino delle strade forestali, 5 milioni di danni in agricoltura, su stalle malghe, pescicolture ecc. e 12 milioni di danni patiti dai bacini montani). I boschi sono per il 70% di proprietà pubblica (Comuni, Asuc, Regole e altre gestioni collettive) e per il 30% privata. Dei 2 milioni di alberi schiantati, l’ipotesi è di riuscire ad immeterne sul mercato almeno il 50 per cento. I Comuni maggiormente coinvolti sono quelli delle valli di Fiemme e Fassa, del Primiero, del Pinetano, dell’altipiano Vezzena-Grigno.
Una apposita task force, di cui farà parte anche il Consorzio dei Comuni, assieme alle strutture tecniche della provincia, si occuperà della gestione delle varie fasi della gestione dell’emergenza e del ripristino del patrimonio boschivo.
INFRASTRUTTURE E STRADE
Infrastrutture: danni per circa 25 milioni, quasi esclusivamente concentrati sulla viabilità (117 gli interventi realizzati, 60 quelli già conclusi, la maggior parte sarà terminata entro fine novembre). La problematica più complessa si registra in Val Cadino (accesso al Manghen), dove verrà realizzata una viabilità provvisoria per la rimozione del legname, per un costo previsti di circa 2 milioni di euro (che potrà essere utilizzata anche per il Giro d’Italia).
PISTE E IMPIANTI DA SCI
Piste e impianti per la neve: 5 milioni di danni causati dal maltempo, di cui 1,3 circa a carico di Trentino Sviluppo relativi a piccoli impianti.
Danni economici a pubblici e privati (abitazioni, imprese e attività economiche): è ovviamente una delle voci più rilevanti e di maggiore impatto sulle comunità colpite dall’emergenza. Le prime stime sono di oltre 100 milioni di euro di cui 50-60 ai privati (20 concentrati solo a Dimaro) per colate detritiche provocate dalle piogge e scoperchiamenti causati dal vento. Sul piano tecnico-procedurale, per i rimborsi di parte provinciale sarà applicato il metodo già utilizzato a Moena, a partire dalle perizie dei danni realizzate dai privati e presentate dagli interessati al Comune di riferimento. Ulteriori specifiche necessarie al fine di rendere la decisione operativa verranno decise a breve.
SOSPESO IL SALDO IMIS DI DICEMBRE
A questo quadro si aggiunge la sospensione del saldo Imis di dicembre, che riguarda circa il 50% del dovuto. la decisione riguarderà gli ambiti effettivamente colpiti dall’alluvione. Andranno perciò individuati i comuni maggiormente colpiti. La sospensione verrà decisa dalle Giunte comunali interessate e comporterà un differimento del versamento dell’imposta, fino a 6 mesi.
Infine, si ricorda che con una specifica ordinanza provinciale emanata nei giorni scorsi la Provincia ha impartito indicazioni ai Comuni per lo stoccaggio provvisorio sul proprio territorio dei materiali derivanti dagli interventi di emergenza.