La Grande Guerra ha lasciato trincee anche sul Monte Peller
Non è molto noto, il Monte Peller, come zona bellica; la montagna che separa le Valli di Non e Sole non era certo terra di confine, ma comunque durante la Grande Guerra di cui si celebra il centenario della fine anche quel monte fu sede di truppe, con il logico contorno di trincee e ripari, come da copione in quell’ultima «guerra di posizione».
All’interno del progetto «Val di Non, sguardi sulla grande guerra» organizzato dal Centro culturale d’Anaunia, che propone in questi mesi eventi e mostre nelle sedi di Casa de Gentili di Sanzeno (opere pittoriche), Casa Marta di Coredo (film sul conflitto), Casa Campia di Revò (la comunicazione bellica delle potenze in guerra), Palazzo Morenberg di Sarnonico (immagini, lettere, cartoline, diari) e Casa Endrici di Don (incontri sul rapporto tra guerra e clero), oggi è in cartellone un interessante appuntamento a Palazzo Laifenthurn di Livo (sede municipale nella foto), dove alle 20.30 si parlerà di «Archeologia della Grande Guerra».
Il tema sarà esposto dagli archeologi clesiani Alessandro e Luca Bezzi; a seguire un momento assai interessante, con la presentazione della ricerca effettuata da studenti dell’Istituto Tecnico Carlo Antonio Pilati di Cles.
La ricerca «Le trincee del Peller» viene introdotta dalle relazioni degli insegnanti Giovanni Damaggio e Michele Scandella, cui segue un intervento degli studenti e di Giulio Mendini, grande conoscitore del Monte Peller, che ha collaborato al lavoro degli studenti.
All’incontro, verso le ore 21, segue la visita guidata alla mostra «Archeologia della Grande Guerra», dove sarà possibile ammirare una inedita ricostruzione del forte della Rocchetta (demolito dagli italiani negli anni ’30), oltre a vari reperti del conflitto.
«Val di Non. Sguardi sulla Grande Guerra» rappresenta un progetto di ricerca ed espositivo diffuso promosso dalla Comunità della Val di Non, con la collaborazione ed il sostegno dei Comuni interessati, nonché della Provincia, della Regione, del Consorzio Bim dell’Adige, del Centro Culturale d’Anaunia, delle Casse Rurali della Val di Non e della Apt Val di Non, per ricordare i cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale.
La Fondazione Museo Storico del Trentino ha curato la supervisione scientifica del progetto ed ha coordinato le fasi di ricerca storica inedita sulla Grande Guerra nella Val di Non, con l’apporto di molti prestatori istituzionali e privati.
I prossimi appuntamenti saranno venerdì 16 novembre al Cinema Dolomiti di Coredo alle 20.30 per la proiezione de «La grande illusione» di Jean Renoir relatore Michele Bellio e venerdì 23 a Casa de Gentili a Sanzeno alle 20.30 «Quell’elettrica scossa», dibattito e visita alla mostra con Camilla Nacci di Studio d’Arte Raffaelli Trento; Lucia Barison e Marcello Nebl, curatori della mostra, mentre il giorno dopo nel teatro di Taio alle 21 «Rulli di luce», spettacolo a cura di Miscele d’Aria Factory e della Coralità Clesiana.
Tutte le esposizioni rimangono allestite fino al 20 gennaio.