Barriere a Cavareno, Comune promosso
«Se io fossi un disabile, vorrei urlare al mondo che sono una persona come un’altra», recitano i bambini di quinta elementare nel corso dell’incontro dedicato al progetto «Una valle accessibile a tutti».
Il problema è che non sempre i disabili hanno le stesse possibilità dei «normodotati»: per chi si sposta in carrozzina un gradino, un rialzo di pochi centimetri, un percorso sconnesso, un camminamento pedonale non delimitato da un sensore, diventa un ostacolo insormontabile che limita la circolazione.
Michele Covi, presidente della Cooperativa sociale GSH, spiega che «da più di dieci anni il progetto si occupa di aiutare tutti a prendere consapevolezza del territorio in cui viviamo dal punto di vista delle persone con difficoltà», che nel corso degli anni ha coinvolto diversi istituti comprensivi (Tuenno, Bassa Anaunia, Taio, Cles, Fondo – Revò, Mezzolombardo – Paganella, Valle dei Laghi – Dro) proponendo l’esperienza «diversamente abile per un’ora» ovvero permettendo a bambini ed amministratori comunali di muoversi per le strade in carrozzina e rendersi conto in prima persona degli ostacoli che un diversamente abile deve fronteggiare quotidianamente.
«Abbiamo deciso di coinvolgere anche i bambini perché da grandi possono impegnarsi a migliorare il territorio, se li aiutiamo ad acquisire la giusta consapevolezza in merito alle tematiche di cittadinanza».
Il progetto prevede inoltre la stesura di un report sul quale viene riportata la mappatura completa delle strade del paese. «Non vogliamo creare visibilità riguardo alle cose che non vanno, nei report sono riportate anche quelle che funzionano», continua Covi. Il report fotografico, strutturato in una sessantina di pagine, contiene numerose fotografie contrassegnate da bollini verdi (assenza di barriere), gialli (attenzione…) e rossi (presenza di barriere).
«Cavareno è il posto ideale per tutti perché ha poche barriere architettoniche», afferma l’educatrice Elisa Depero. Il report è infatti costituito quasi interamente da foto a bollino verde, ad eccezione di via dei Villini, dove mancano gli attraversamenti pedonali, via dei Larsetti, priva di spazi adibiti al pedone ed attraversamenti pedonali e con due incroci critici, via Alla Grotta, stretta e molto ripida, senza spazi dedicati al pedone e via Belvedere, dove in alcuni punti l’asfalto a bordo strada è sconnesso e mancano i parcheggi riservati a persone diversamente abili.
Bollini verdi che sono il risultato di numerosi interventi migliorativi realizzati negli anni dall’amministrazione comunale, da sempre molto attenta sulla tematica in oggetto; le barriere infatti non sono tali solo per i disabili, ma anche per anziani, madri che spingono un passeggino, bambini in tenera età.
Presente all’incontro anche lo sportivo Gianfranco Corradini, che in seguito ad un grave incidente motociclistico ha dovuto imparare a vivere con una gamba sola. «Capisco che cosa voglia dire spostarsi su una sedia a rotelle», afferma Gianfranco, che non si è mai arreso, arrivando a partecipare ai Campionati mondiali per disabili di sci da fondo e riuscendo, grazie ad apposite protesi, a scalare tantissime montagne anche extraeuropee. «Grazie alla montagna ed all’aiuto dei miei amici non mi sono mai arreso», conclude.
Il report presentato l’altra sera alla sala della Cassa rurale, alla presenza degli alunni coinvolti nel progetto, fa seguito a quello già realizzato da Gsh nel 2012; il primo di bollini rossi ne aveva molti di più, molto è stato migliorato, ed «Una valle accessibile a tutti» ha possibili ricadute positive anche sull’economia turistica, oltre che sulla qualità della vita di chi ci abita.