Un'edizione della Ciaspolada che parte con la polemica fra organizzatori e sindaci
La quarantaseiesima edizione della Ciaspolada, la celebre corsa podistica con racchette da neve - per la prima volta competizione a livello mondiale - in programma il prossimo 5 gennaio, avrà a disposizione due percorsi alternativi, a seconda dell’innevamento, con approdo a Fondo: il primo, con neve naturale, con partenza da Malosco; l’altro, con manto nevoso artificiale, su un anello da percorrere due volte con inizio alla periferia di Fondo.
Dopo più di 40 anni, non si passerà più nel tradizionale tracciato sui «Pradiei» di Romeno, decisione che ha fatto storcere non poco il naso agli organizzatori della manifestazione, i quali hanno espresso pubblicamente il proprio rammarico.
Il sindaco di Romeno e presidente dell’Unione dei Comuni Alta Anaunia Luca Fattor e l’omologo di Ruffrè Mendola Donato Seppi replicano alle affermazioni del presidente della Società Podistica Novella, Gianni Holzknecht, con alcune puntualizzazioni.
«Innanzitutto, comprendiamo appieno l’importanza della Ciaspolada per il nostro territorio - commentano i due amministratori -. Ci siamo incontrati molte volte con lo staff organizzativo e abbiamo posto delle condizioni relative al percorso della competizione in merito alla richiesta di un contributo per l’edizione 2019 della gara, poi specificate in una lettera inviata lo scorso 4 ottobre alla società sportiva».
L’Unione ha dunque proposto una circostanziata erogazione della sovvenzione, stabilita da una delibera nel dicembre dello scorso anno: per gara sul tracciato classico Romeno - Fondo in presenza o in assenza di neve naturale, oppure con innevamento artificiale sul percorso dedicato allo sci da fondo in località Regole di Malosco, per poter eventualmente recuperare il manto artificiale, nello stesso luogo oppure in altra manifestazione alla Mendola, nell’area del campo da golf. Nessun contributo invece, né in assenza di neve né per un innevamento artificiale, nel tratto Sarnonico - Fondo.
Una scelta dettata da varie ragioni, soprattutto ambientali ed economiche: «In passato abbiamo ricevuto non poche critiche per la striscia di neve artificiale su cui si è finora svolta la gara, per il notevole impatto visivo» prosegue Fattor.
Il suo collega di Ruffrè Mendola aggiunge poi che una spesa di 50.000 euro per un apposito innevamento - successivamente eliminato - è un notevole spreco di risorse pubbliche. «Va detto che nel 2016 abbiamo intavolato un dibattito con gli organizzatori della Ciapolada, nella speranza di creare una sinergia tra le varie manifestazioni collaterali organizzate nelle varie località dell’Alta Anaunia, per mostrare le potenzialità dei vari centri, ma continuano a voler fare tutto a casa loro a Fondo: perché allora richiederci un sostegno? Pretendono che noi paghiamo la cena senza però invitarci», specifica ironicamente il primo cittadino di Ruffrè - Mendola, che evidenzia la necessità di ridare vigore ad una manifestazione che ha perso smalto negli ultimi anni, con un evidente calo degli iscritti, scesi da 5.000 in media a poco più di un migliaio.
Seppi non risparmia critiche piccate neppure all’Apt Val di Non, a suo giudizio inesistente sul territorio, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: «Abbiamo fatto il possibile per collaborare con questo ente, ma in questo modo non è possibile proseguire: per dare un segnale forte, in quanto Comune non siamo più intenzionati a far parte dell’Apt e non pagheremo più la quota associativa».