Il «bavaglio» di Melinda ai soci? »Non è vero, si tratta solo di un regolamento tecnico»
Non un “bavaglio”, ma uno strumento per «regolamentare la modalità di svolgimento dell’incarico da parte degli amministratori e garantire una tempestiva e corretta informazione a tutti i soci, per assicurare la massima trasparenza e correttezza delle informazioni trasmesse alla base sociale e all’esterno della società stessa». Sono questi, secondo il presidente di Melinda Michele Odorizzi, gli obiettivi del Regolamento per il funzionamento del Cda, di cui l’Adige ha scritto martedì 31 dicembre rilevando alcuni passaggi critici su cui, nella base sociale, si è acceso il confronto.
Odorizzi spiega: «Il regolamento che si sta valutando di adottare è stato richiesto mesi fa da tutti i componenti del Cda e la sua stesura è stata affidata a uno studio legale specializzato, che ha preso come riferimento i regolamenti di altre società che ne sono provviste da tempo. Attualmente, quindi, il regolamento è stato presentato al Cda come una bozza su cui iniziare un confronto e su cui ad oggi, ovviamente, non vi è alcuna delibera». Il presidente di Melinda, dopo aver spiegato a cosa serve il regolamento, ammette poi che lo stesso «potrebbe anche essere la concreta risposta a una situazione di criticità rilevata rispetto alla pubblicazione anche recente di notizie» che hanno fatto emergere il dissidio esistente nel Cda e che non sono piaciute ai vertici.
«Per quanto riguarda la comunicazione al socio - prosegue Odorizzi -, per Melinda condividere le strategie di sviluppo con tutti i soci è un caposaldo che sta alla base della gestione stessa del Consorzio», tanto che il presidente annuncia l’arrivo di una nuova “MelindApp” operativa fra poche settimane attraverso cui saranno date notizie ai soci. Certo, «l’informazione erogata mediante contatto verbale diretto rimane il mezzo più efficace, motivo per cui i momenti assembleari e consigliari sono fondamentali», ma se «è incarico di ogni presidente di Cooperativa riportare ai propri soci le indicazioni generali di quanto il Consorzio delibera», per una puntuale relazione delle attività tecniche e specifiche e una loro più facile comprensione e condivisione, «è appropriato che siano i responsabili di funzione a descrivere con completezza i contenuti e gli scopi di quanto deciso». Quindi «anche il flusso informativo dal Consorzio alle cooperative e ai soci delle stesse è fondamentale che sia regolamentato e previsto nel suo svolgimento in maniera omogenea per tutte le cooperative, e non semplicemente demandato alla volontà dei singoli amministratori, ciò pur nel rispetto delle posizioni di ognuno e delle legittime opinioni personali».
Per quanto riguarda invece l’ampliamento e modernizzazione di MondoMelinda, che tanto sta facendo discutere, Odorizzi spiega che «il progetto nasce dalla consapevolezza di dover sviluppare la frutticoltura trentina a braccetto con gli altri settori fra i quali quello turistico: un binomio, quello di agricoltura e turismo, fortemente sostenuto anche dalla nostra Provincia. L’investimento intende, infatti, attrarre sempre più visitatori cui far toccare con mano la nostra realtà, facendo vivere loro delle esperienze legate al nostro territorio, al nostro lavoro e ai nostri prodotti». Quanto al “ristorante” da 80 posti di cui abbiamo dato notizia martedì, «non è altro che una parte del Centro Visitatori di cui c’è assoluta necessità, in quanto oggi assente, dove offrire ai visitatori una degustazione di prodotto che non si limiti ad una fettina di mela ma che faccia vivere una vera e propria “esperienza di gusto”. L’obiettivo è quello di valorizzare le mele affiancandole anche ad altre specialità trentine, quali ad esempio il formaggio trentino, e rispondere così alle moderne richieste dei turisti alla ricerca di tipicità, autenticità e scoperta delle eccellenze locali». Per il presidente «la sostenibilità dell’investimento è stata ampiamente verificata nella sua concreta fattibilità, e se si aggiunge che la notorietà della marca Melinda è un elemento determinante sul quale si poggiano da anni i benefici derivati dal nostro lavoro, lo sviluppo di un luogo come questo, non potrà che portare benessere all’intero sistema».