Schianto con il fuoristrada nei boschi della Predaia: otto feriti, due sono gravi
Stavano rientrando nella struttura della Val di Non dove sono ospiti per un breve periodo di vacanza, dopo un pomeriggio trascorso nei boschi dell’altopiano della Predaia, tra Sfruz e Vervò.
Improvvisamente però, il loro furgoncino 4x4 è finito fuori strada: ora due persone, un cinquantottenne e un cinquantaseienne, sono in gravi condizioni all’ospedale Santa Chiara di Trento, con altri tre feriti affidati alle cure del personale del Santa Maria del Carmine di Rovereto e altre tre persone trasferite a Cles.
L’allarme è scattato poco prima delle 17.30: gli otto, turisti romani, erano a bordo di un Iveco 4x4, un modello realizzato per le forze armate ma riconvertito per il trasporto di persone. Un telonato, con i due posti di guida e panche negli spazi posteriori.
La comitiva di turisti romani era ormai quasi arrivata: in questi giorni il gruppo è infatti residente a Villa Claudia a Sfruz: il mezzo stava procedendo il località Sette Larici, nei pressi della località Credai, dove dovevano arrivare le otto persone.
Il conducente, improvvisamente, ha però perso il controllo dell’Iveco, che dopo essere finito oltre la carreggiata, ha proseguito la propria corsa contro un albero. A quel punto il 4x4 si è ribaltato, fermadosi contro un’altra pianta.
La conformazione del mezzo non ha aiutato le persone a bordo, alcune delle quali sono state sbalzate all’esterno. L’allarme è stato lanciato immediatamente da alcuni testimoni, che hanno allertato il 112. La centrale unica per l’emergenza ha mobilitato i vigili del fuoco volontari del corpo di Sfruz e dei centri vicini, oltre ai sanitari ed entrambi gli equipaggi degli elicotteri dei vigili del fuoco permanenti, oltre ai carabinieri della compagnia di Cles. Due le persone le cui condizioni sono apparse subito più gravi: il cinquantaseienne e il cinquantottenne che era alla guida.
Sono stati trasferiti a Trento, con gli elicotteri, che hanno fatto arrivare a Rovereto anche parte degli altri feriti. Questi ultimi, come anche le tre persone trasferite a Cles, non sono in pericolo di vita. Saranno i militari dell’Arma ora ad occuparsi della ricostruzione dell’incidente per comprenderne appieno la dinamica.