«Riconoscere la ladinità della gente nonesa»
Una mozione a sostegno del riconoscimento della ladinità di nonesi e solandri, con invito a tutte le nuove amministrazioni comunali delle valli del Noce di approvarla, per "dare giustizia" a quanto emerso dai censimenti della popolazione degli ultimi decenni.
La propone il Circolo di valle del Partito democratico, guidato dalla segretaria Giulia Bergamo , estendendo l'appello alla Comunità di valle.
Nel documento emanato dal Circolo Pd anaune vengono sottolineate le difficoltà dell'anno in corso (Covid), periodo di "quotidianità fatta di Dpcm, incertezza e paura", con un pensiero a persone in difficoltà, medici, infermieri, operatori sanitari. Proprio il Covid, secondo il Pd, "rende indispensabile portare avanti con convinzione il riconoscimento della ladinità" di nonesi e solandri, in quanto a pandemia finita si dovranno affrontare problemi della ripresa, che "richiederanno coscienza e partecipazione popolare, con strutture organizzative per valorizzare le peculiarità del popolo noneso (…) che in passato ha già dato prova di grandi capacità di superare le avversità".
Segue un salto nel recente passato: nel 2001, in occasione del censimento, alcune migliaia di nonesi si dichiararono ladini, gruppo ladino-retico, ma contati come "ladini dolomitici del gruppo Val di Fassa".
Nel 2011, altro censimento, stavolta con la possibile identificazione di appartenenza al "gruppo ladino-retico"; e raddoppio dei consensi (diecimila abitanti delle valli del Noce si sono dichiarati tali), superando, per numero quello dolomitico di Fassa. "Provincia e altre istituzioni hanno ignorato il responso popolare, in dieci anni nulla è cambiato", viene affermato nel documento, alla cui stesura hanno collaborato l'ex segretario di circolo Ezio Trentini e Sergio de Carneri, dove si denuncia "una discriminazione, in contrasto con i fondamentali principi dello Statuto speciale", che prevede tutela identitaria e sviluppo economico-sociale, nonché tutele e diritti a tutti i ladini. "La discriminazione in atto è un grave danno per la comunità delle Valli del Noce, non solo da un punto di vista economico, ma anche di riconoscimento identitario di uno dei gruppi linguistici più antichi delle Alpi".
Di qui la mozione di riconoscimento della ladinità nonesa proposta dal Circolo Pd, che intende attivare iniziative concrete sul territorio e smuovere il Consiglio provinciale e la Commissione dei dodici.
Nei mesi scorsi all'appello che aveva preceduto la mozione attuale alcuni sindaci avevano dato adesione: ora il Pd invita anche le amministrazioni rinnovate dal voto di settembre a sostenere la questione ladinità, perché per le valli del Noce venga aggiunto all'articolo 102 dello Statuto speciale un comma analogo a quello aggiunto nel 2017, mediante legge costituzionale, per la Comunità di Fassa.