Condannata per le offese Facebook all'animalista, Orietta Viola ribatte: "lui aveva offeso Moltrer"
TON - Orietta Viola, attuale assessore e vicesindaco di Ton, non ci sta e si dice «molto colpita» dalla sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale civile di Trento che l’ha condannata a risarcire il leader animalista Enrico Rizzi con 21 mila euro, comprensivi delle spese legali, per le offese e le frasi diffamatorie rivolte alla sua persona e diffuse tramite Facebook (leggi l’articolo qui).
Una sentenza che «non ha tenuto conto delle mie tesi difensive – spiega Viola – bensì solamente delle argomentazioni della controparte, che mi attribuiscono fatti che non corrispondono alla realtà e alla mia persona».
Per inquadrare la vicenda bisogna tornare al 17 novembre 2014, quando moriva improvvisamente l’allora presidente del Consiglio regionale, e amico di Orietta Viola, Diego Moltrer.
«La mia reazione, ma anche di tanti altri trentini, è stata quella di dolore e successivamente di grandissima rabbia per le esternazioni fatte ingiustamente da Rizzi nei confronti della persona di Diego Moltrer e della sua memoria – prosegue Viola - Frasi che non voglio oggi ripetere, perché credo siano rimaste impresse nella mente di tutti i trentini, che ben ricorderanno, anche se sono passati ormai più di sei anni».
Orietta Viola, che all’epoca dei fatti non ricopriva cariche pubbliche, riconosce di essersi lasciata sopraffare dalle emozioni del momento. «Forse ho esagerato? Forse, di fronte ad offese così gratuite, non sono riuscita a trattenere lo sfogo dei miei sentimenti, sbagliando? Mi dispiaccio per i risvolti inaspettati e assurdi che ha avuto questa vicenda, ma non riesco a immaginare nessuno che possa rimanere tranquillo in una situazione come quella. Muore improvvisamente una persona che conosci bene e qualcuno la insulta. Riesci a startene zitto? Forse sì, forse no».
Quella dell’orsa Daniza, dunque, e Viola ci tiene a sottolinearlo, è un’altra storia. «È inaccettabile che si attribuisca la vicenda alla morte dell’orsa Daniza, fatto successo il 14 settembre 2014 – sostiene l’attuale vicesindaco di Ton –. In quel periodo io nemmeno sapevo dell’esistenza di tale animalista Enrico Rizzi e delle sue “lotte”. Trovo assurdo inoltre che mi si attribuiscano fatti non veri come la vendita di gadget o altre iniziative che nulla hanno a che vedere con quanto accaduto. Come non corrisponde al vero che io nel 2014 fossi già assessore».
La vicenda, in ogni caso, non si chiude qui. «Ovviamente questa sentenza verrà appellata – assicura Viola in conclusione – perché la trovo iniqua nei miei confronti».