Cerimonia degli Schützen, anche Bisesti a San Romedio per ricordare Andreas Hofer
"Ricordare la nostra storia - ha detto l'assessore alla Cultura - è capire il presente e al tempo stesso investire nel nostro futuro. Per questo la Provincia ha aderito al progetto "Luoghi della memoria" assieme alla Fondazione museo storico e al Museum Passeier"
SAN ROMEDIO. Era il 7 luglio 1809, quando, accompagnato da 600 Schützen, Andreas Hofer si recò in pellegrinaggio al Santuario di San Romedio, in Val di Non. Oggi quegli stessi luoghi hanno fatto da teatro alla cerimonia commemorativa organizzata dalla Federazione Schützen del Welschtirol in collaborazione con la compagnia Schützen Nonsberg – Val di Non, alla quale ha partecipato in rappresentanza della Giunta provinciale di Trento l'assessore Mirko Bisesti.
"Ricordare la nostra storia - ha detto l'assessore alla Cultura - è capire il presente e al tempo stesso investire nel nostro futuro. Per questo la Provincia ha aderito al progetto "Luoghi della memoria" assieme alla Fondazione museo storico e al Museum Passeier. Più in generale, ricordo l'impegno, garantito anche attraverso Iprase, per la diffusione della storia locale e per promuovere il valore dell'autonomia nell'ambito della formazione tanto dei ragazzi quanto degli stessi docenti".
Per quando riguarda San Romedio, inoltre, nel ricordare l’iter relativo alla candidatura al patrimonio Unesco di questo luogo sacro ed unico, l’assessore ha anche citato l'apporto dato dalla Provincia, tramite la Soprintendenza per i beni culturali, per dare seguito al protocollo d’intesa stipulato con l’Arcidiocesi di Trento e gli Enti territoriali. In particolare sono stati finanziati importanti lavori di restauro per la salvaguardia e la valorizzazione del santuario: dal risanamento delle murature e degli intonaci al rifacimento delle coperture; dal restauro delle superfici pittoriche e degli elementi lapidei a quello degli altari, delle pale e dei gruppi scultorei. Infine, ha promosso il restauro di settanta tavolette votive, tra le oltre 120 dichiarate d’interesse culturale.
È visitabile un percorso espositivo permanente per raccontare gli aspetti storici, artistici, iconografici, religiosi e devozionali di uno dei santuari più belli della regione alpina, aperto al pubblico il 31 maggio 2017.