Giovanni Delpero «Pachia», morto sul lavoro in Presena, era il «gigante buono» del volontariato a favore dei disabili
Commozione e dolore ai funerali dell’operaio, ma resta aperta l’inchiesta per capire come mai l’impianto fosse in funzione mentre lui eseguiva dei lavori sul tetto della stazione di arrivo
VERMIGLIO. Tutto il paese si è fermato l’altroieri per portare l'ultimo saluto a Giovanni Delpero, lo sfortunato operaio di 58 anni rimasto vittima di un infortunio sul lavoro martedì mattina mentre era in servizio presso la stazione di arrivo della cabinovia Paradiso sul ghiacciaio Presena.
Tante le persone che hanno partecipato al funerale e tra queste molti i giovani che hanno riempito la chiesa ed anche l'antistante piazza. La cerimonia funebre officiata dal parroco don Enrico Pret si è celebrata in un composto silenzio che però lasciava trasparire dai volti dei presenti lo stato d'animo che aleggiava. Incredulità, commozione, dolore per quanto accaduto a «Pachia, questo il soprannome con il quale da tutti veniva identificato Giovanni, un lavoratore esperto, ma anche un uomo sempre disponibile a portare il proprio contributo per la propria comunità.
E per Pachia la comunità intera ha voluto ritrovarsi per un momento di preghiera e saluto. C'erano gli abitanti di Vermiglio, ma anche i tanti colleghi di lavoro della società impianti erano la propria famiglia alla pari del fratello Fortunato, delle sorelle Caterina, Marina e Luisa e dei numerosi nipoti.
Significativa e molto toccante è stata anche la testimonianza di Ettore Giovannini presidente de «La banda del lupo», un'associazione di volontariato attiva da oltre 20 anni a favore dei disabili. Una realtà che opera non sono il Trentino, ma anche in Brianza e nella quale Giovanni Delpero, che i ragazzi chiamavamo il gigante buono, era particolarmente attivo e presente con una propria rappresentanza lombarda. « Dirti ciao Gianni è troppo banale - ha evidenziato con commozione Ettore Giovannini- ma dirti ciao Pachia apre le porte dell'universo immenso della bontà che hai insegnato a tutti noi».
A ricordare la figura di Giovanni Delpero è intervenuto anche Davide Panizza, presidente della società impianti Carosello Tonale che, con evidente commozione, ha rimarcato l'impegno, la disponibilità e serietà professionale dello sfortunato operaio. Una persona che in tanti anni aveva saputo conquistare la stima di tutti, per la capacità di fare squadra e la dedizione al lavoro.
Rimane aperta l’inchiesta sulla morte sul lavoro di Delpero: carabinieri e ispettori dell’Uopsal hanno eseguito i loro rilievi, e dovranno cercare di stabilire come mai Delpero fosse sul tetto della telecabina, dal quale è caduto direttamente fra gli ingranaggi; e come mai la telecabine fosse in funzione mentre un dipendente eseguiva dei lavori all’impianto.