Il malumore serpeggia fra gli autisti di ambulanza a Cles: due fazioni contrapposte, e l’Azienda manda una psicologa a mediare
La maggioranza degli operatori sono di fuori regione, e vorrebbero il turno di 12 ore per poi avere riposo per andare a casa; dall’altra la fazione «local», contraria
CLES. Il triste caso della ginecologa Sara Pedri, che ha portato allo scoperchiamento del pentolone di disagio, vessazioni e mobbing che da troppo tempo ribolliva nel reparto di ostetricia-ginecologia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, una cosa pare averla insegnata all'Azienda sanitaria trentina: quando il malumore serpeggia fra i dipendenti è bene intervenire tempestivamente per indagarne le ragioni. Pare essere stata questa la ragione che ha spinto l'Apss nei mesi scorsi ad attivare la figura del "consigliere di fiducia" presso il servizio di Trentino Emergenza che copre le valli di Non e Sole con le sedi di Cles e Pellizzano.
Il "consigliere di fiducia" altro non è che uno psicologo, chiamato ad esercitare il proprio ruolo quando all'interno delle tante strutture in cui si articola l'Azienda sanitaria, si manifestino problematiche interpersonali o tensioni di altra natura che mettano a repentaglio il buon funzionamento di un servizio.
Nella fattispecie, per quanto concerne il 118 di Cles e Pellizzano, ad indagare sui sintomi di ciò che stava covando all'interno del personale, a metà agosto scorso su input dell'infermiere coordinatore di Cles Michele Bertagnolli, l'allora direttore facente funzioni dell'Unità operativa 118 Trentino Emergenza Giorgio Folgheraiter (a cui nel frattempo è subentrato Andrea Ventura) e la dirigente professioni sanitarie 118 Roberta Levato hanno ritenuto necessario svolgere "un'analisi benessere organizzativo sul personale delle postazioni di Trentino Emergenza di Cles e Pellizzano", chiedendo formalmente l'intervento della consigliera di fiducia in Apss, dottoressa Chiara Vicario.
L'operazione ascolto da parte della psicologa è stato avviato a settembre ed ha coinvolto sia il personale infermieristico che quello dei soccorritori, ossia gli autisti dei mezzi di soccorso. Nei giorni scorsi la consigliera di fiducia ha consegnato a chi di competenza, la relazione del proprio lavoro. Sugli esiti dei colloqui non è dato sapere nulla in via ufficiale. Ciononostante qualcosa comunque è trapelato.
Alla fonte dei malumori ci sarebbe una questione di organizzazione del lavoro riguardante gli autisti. In buona sostanza, pare che un modello lavorativo utilizzato nel periodo di emergenza Covid in deroga rispetto a quello da sempre utilizzato, abbia trovato consenso anche ad emergenza finita presso la maggioranza del personale, scontentando tuttavia pesantemente la minoranza.
Una polarizzazione di interessi che avrebbe portato dalla parte dei più, i numerosi dipendenti provenienti da fuori regione favorevoli ad una turnistica di 12 ore per poter avere, inanellando più giornate lavorative, svariati giorni consecutivi di riposo, utili per fare ritorno alle regioni di origine. Una situazione gradita a molti, ma non a tutti per via dell'oggettiva pesantezza di un turno di 12 ore. E di qui le frizioni.
Fra i soggetti interessati al nuovo orario, c'è ovviamente anche l'Azienda sanitaria, a cui il modello delle 12 ore sperimentato in emergenza, di sicuro non dispiace, consentendo qualche risparmio di tipo economico.
L'Apss già da fine giugno 2021 sapeva - le era stato comunicato per lettera dagli interessati - della richiesta della maggioranza degli autisti di Cles-Pellizzano di avere una modifica definitiva della turnistica a Cles, tanto è vero che a questa erano seguiti due incontri di concertazione con i sindacati proprio per concretizzare il cambiamento. Incontri, va detto, tenutisi quando già le tensioni all'interno del personale erano venute a galla.
Solo dopo il secondo di questi incontri (esattamente sette giorni dopo) l'Azienda ha attivato la "consigliera di fiducia". A conti fatti, tuttavia, l'operazione, pur se in parte conveniente dal punto di vista economico, non si può dire sia stata a costo zero vista la frattura creatasi all'interno del personale di Cles e Pellizzano. E che quanto accaduto per le valli del Noce possa rappresentare per l'Apss un precedente da evitare lo testimonierebbe il fatto che di fronte alla stessa istanza della maggioranza degli autisti di Cavalese di estendere la turnistica di 12 ore, l'Apss ha preso tempo prima di esprimersi.