La Provincia acquista Castel Valer, il Partito democratico perplesso sulle modalità di pagamento: "Ripensatele"
Il Pd invita la giunta presieduta da Fugatti a renderle più convenienti per l'ente pubblico: “L’acquisizione del castello, immobile di innegabile pregio come ben spiegano numerose pagine della delibera, è comunque una decisione legittima e condivisibile, che porta valore aggiunto al patrimonio culturale della Provincia”
TRENTO. Il Pd interviene nella vicenda di Castel Valer. Con una seduta straordinaria il 16 novembre, la Giunta provinciale ha, ricordiamo, adottato una delibera che ne autorizza l’acquisto.
“Un atto atteso, perché da molti mesi era nota l’intenzione della Giunta di acquistare l’immobile, e da molti mesi si vociferava di possibili permute che coinvolgevano numerosi e importanti immobili di proprietà della Provincia autonoma di Trento. Già nel mese di aprile – si legge in un comunicato del Partito democratico - con un’interrogazione a firma del consigliere Zeni, si chiedevano spiegazioni rispetto alla sdemanializzazione dell’ex Villa Rosa di Pergine, atto che pareva preordinato proprio all’alieneazione, ma dalla Giunta provinciale in questi mesi non è arrivata, come sempre, alcuna risposta. L’acquisto del Castello, immobile di innegabile pregio come ben spiegano numerose pagine della delibera, è una decisione legittima e condivisibile, che porta valore aggiunto al patrimonio culturale della Provincia”.
“Quello che sorprende sono però le modalità dell’acquisto. Il Castello è stato valutato circa 15 milioni di euro, con esclusione dei beni mobili non vincolati e di possibili diritti reali a favore dei venditori (ossia si ipotizza di lasciare gli attuali proprietari a vivere nel Castello, anche dopo il trasferimento di proprietà, scelta questa che lascia più di una perplessità).
I proprietari hanno sempre dichiarato di non essere interessati a permute, non essendo immobiliaristi di professione. Nel corso del tempo evidentemente la Giunta provinciale è riuscita però a far cambiare loro idea, non sappiamo se con modalità simili a quelle utilizzate per la proposta di nuovo ospedale a Cavalese, ossia attraverso una figura di mediatore o di facilitatore per possibili accordi, a Cavalese tra pubblico e privato e in questo caso tra privati.
Così troviamo immobili di grande valore che vengono ceduti, “ a pacchetto” e con una valutazione complessiva di 10 milioni di euro. A fronte di questa scelta, almeno il buon senso impone però la seguente domanda: non sarebbe più opportuno, una volta deciso di alienare tali beni, procedere ad un bando pubblico, ad un’asta che metta in moto meccanismi di mercato e consenta ad ogni imprenditore di valutare l’opportunità di acquistare e valorizzare uno o più di quegli immobili?
L’impressione infatti è che da cinque immobili con quelle caratteristiche, il valore complessivo possa essere sicuramente superiore ai 10 milioni stabiliti come valutazione per la permuta. Forse, mettendoli sul mercato si potrebbe realizzare un introito tale da coprire tutte le spese di acquisizione del castello, senza dover aggiungere alla permuta altri 5 milioni di euro per raggiungere il costo complessivo stimato per l’immobile. L’invito alla Giunta è quindi quello di ripensare le modalità di pagamento di Castel Valer, a maggior vantaggio dell’ente pubblico.