L'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo ricorda Andrea Paternoster, “l’uomo delle api”
Dal Trentino, con le sorelle Paternoster, è giunta una delegazione legata affettivamente e storicamente ad Andrea: Matteo Maria Carminucci della famiglia Mieli Thun, insieme ad Antonio Maini, Sandro Di Nuzzo e Tommaso Martini portavoce di Slow Food Trentino
IL MESSAGGIO Parlano le figlie dell'imprenditore
COMMOZIONE Il ricordo degli ex compagni dell’Istituto Agrario
VIGO DI TON. Una emozionante ed intima cerimonia si è tenuta martedì scorso a Pollenzo per ricordare Andrea Paternoster, apicoltore e appassionato divulgatore del mondo delle api e dei mieli, prematuramente scomparso il 18 aprile 2021. In una mattinata luminosa di primavera, alla presenza delle figlie Elena e Francesca e del presidente dell'Università di Scienze Gastronomiche e fondatore di Slow Food Carlo Petrini, è stata intitolata un'aula al fondatore di Mieli Thun e già visiting teacher presso l'ateneo pollentino.
«Siamo commosse e grate nello scoprire questa targa dedicata a nostro padre. E siamo sorprese e orgogliose di sapere quanti legami aveva tessuto negli anni, sia nella sua attività professionale che nell'insegnamento e nella trasmissione dei suoi saperi qui a Pollenzo», hanno esordito Elena e Francesca.
Dal Trentino, con le sorelle Paternoster, è giunta una delegazione legata affettivamente e storicamente ad Andrea: Matteo Maria Carminucci della famiglia Mieli Thun, insieme ad Antonio Maini e Sandro Di Nuzzo, rispettivamente fiduciario e cofondatore della condotta Slow Food Terre del Noce, e Tommaso Martini portavoce di Slow Food Trentino. Accanto a Carlo Petrini sono intervenuti il professor Michele Antonio Fino e il professor Andrea Pieroni.
L'Università di Scienze Gastronomiche è stata fondata nel 2004 all'interno del Castello di Pollenzo in Piemonte e offre un'offerta didattica unica nel suo genere in Italia e all'estero, accogliendo più di tremila studenti di sessanta nazionalità.
«La targa commemorativa che porta il nome di Andrea, qui nell'ateneo dove lui ha insegnato, è un segno per ciò che lui ha lasciato: è stato un innovatore ed ha avuto una capacità unica di dialogare e costruire reti nel mondo del cibo, dai produttori ai grandi chef», hanno concluso Maini e Martini.