Morto cinque giorni dopo l’incidente sul lavoro, il dolore del papà di Thomas: “Era un ragazzo splendido”
È una famiglia devastata, quella di Thomas Ziller. Come le comunità di Sanzeno, dove il ventiseienne era cresciuto e viveva e di Sfruz, dove lavorava: «Credeva fortemente nel mettersi a disposizione degli altri. Era unico»
IL DRAMMA Incidente sul lavoro, è gravissimo
SFRUZ. Non ce l'ha fatta Thomas Ziller, il ventiseienne di Banco che giovedì scorso era rimasto coinvolto in un infortunio sul lavoro mentre a Sfruz, dove era operaio comunale, stava eseguendo dei lavori di sfalcio in un'area verde in località Madonnina. Le sue condizioni erano apparse fin da subito gravissime: il trattore tosaerba che stava manovrando si era rovesciato ed il giovane era rimasto schiacciato dal mezzo.
Dopo essere stato rianimato sul luogo dell'incidente, era stato trasferito in elicottero al Santa Chiara di Trento. Per cinque giorni i familiari e tutta la Val di Non hanno sperato in una ripresa di Thomas, anche se giorno dopo giorno le notizie che arrivavano dall'ospedale non erano positive. E ieri la speranza si è spenta per sempre
«Thomas è sempre stato generoso, con tutti. Se ne va lasciando un ultimo regalo». Fa fatica a trattenere le lacrime, papà Michele. Nella sua voce, dolore, dolcezza, orgoglio. Per la scelta del suo ragazzo di donare gli organi. Unica possibilità di provare non lasciarsi andare allo sconforto, in una giornata terribile.
«Credeva fortemente nel mettersi a disposizione degli altri. Nel lavoro, nella vita di tutti i giorni. Era socio di numerose associazioni come l'Avis, l'Admo, l'Aido. Ora almeno potrà lasciarci con il suo ultimo regalo».
È una famiglia devastata dal dolore, quella di Thomas. Come le comunità di Sanzeno, dove il ventiseienne era cresciuto e viveva e di Sfruz, dove lavorava: «Dopo il concorso per un posto a tempo determinato, l'anno scorso, in Comune a Sfruz, era felicissimo. Era pieno di progetti», ricorda ancora papà Michele: «Vedeva finalmente davanti a sé la stabilità necessaria per il proprio avvenire, per poter crescere la sua famiglia con Elisabetta».
Una stabilità a lungo cercata, che conferma come nonostante la giovane età Thomas fosse un ragazzo con le idee chiare: «Aveva provato a mettere a frutto le sue capacità nell'ambito della ristorazione aprendo un Bed & breakfast a Fondo, assieme alla mamma. Poi la pandemia, purtroppo, aveva fatto naufragare il progetto. Per questo l'assunzione in Comune gli aveva dato nuovo slancio».