Val di Non / L'incidente

Orso investito in val di Non: recuperato dai forestali, ora è in cura al Casteller

L'animale è stato notato nella notte da alcuni automobilisti di passaggio, che hanno allerato le forze dell'ordine: ha due arti fratturati. L'investitore non si è fermato, l'Ente protezione animali: agiremo per vie legali

TRENTO. Un giovane esemplare maschio di orso del peso di 75 chili è stato recuperato nella notte di oggi, 14 maggio, in bassa val di Non, in Trentino.

L'animale - si apprende dalla Provincia - è rimasto ferito a seguito di un investimento lungo la strada statale 43.

La presenza dell'orso ferito a bordo strada è stata segnalata da alcuni automobilisti di passaggio, tra la località Cressino e il maso Sant' Angelo, all'una e mezza di notte.

A quanto è dato sapere, non c'è traccia di chi ha investito l'orso.

Sul posto sono intervenuti la squadra di emergenza per la gestione dei grandi carnivori del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, con l'ausilio di un cane da orso, il veterinario incaricato e i vigili del fuoco volontari.

Il plantigrado, in grado di muoversi a fatica, è stato narcotizzato e sottoposto ad esami veterinari che hanno accertato la frattura di due arti (anteriore e posteriore). È stato pertanto trasferito presso il centro faunistico provinciale in località Casteller, a Trento, per le cure e la riabilitazione.

In questa fase i contatti con l'uomo saranno ridotti al minimo indispensabile, per permettere la reimmisione in libertà una volta guarito.

Nei prossimi giorni sarà possibile capire l’evoluzione dello stato di salute del giovane orso.

"Ci riserviamo di agire per le vie legali, perché la sofferenza di ogni essere vivente merita compassione e aiuto", afferma - in una nota - la presidente di Enpa del Trentino, Ivana Sandri.

"Nonostante la giovane età, dimensioni e peso dell'orso rendono impossibile che l'automobilista non si sia accorto di averlo travolto e scagliato a terra. L'investitore si è reso responsabile non solo della violazione del Codice della strada, ma anche di un ben più grave reato, commesso ai danni di un animale appartenente ad una specie particolarmente protetta", ha aggiunto Sandri.

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