Economia / Asat

Albergatori contro le seconde case. Il presidente dell’Asat: “Fanno concorrenza sleale”

Giovanni Battaiola chiede un fondo per aiutare le aziende in difficoltà a sostenere i grandi investimenti. E torna a sollevare il problema della carenza di mano d’opera

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di Daniele Battistel

FONDO. «Nel nostro Paese c'è il vizio di tartassare chi opera alla luce del sole, mentre si fa poco o niente per combattere l'abusivismo, come ad esempio nel settore degli alloggi turistici non dichiarati».

Concorrenza sleale.

Arriva nelle ultime righe del suo lungo intervento la stoccata del presidente degli albergatori trentini Giovanni Battaiola contro gli affittuari delle seconde case. Alcuni dei quali rei, secondo il numero uno dell'Asat, di non dichiarare sempre i redditi incassati.Sul punto è intervenuto anche il presidente di Federalberghi nazionale Bernabò Bocca, che - in tema di concorrenza - ha sottolineato come misure sul modello del reddito di cittadinanza siano deleterie per settori ad alta ricerca di personale.

All'assemblea dell'Asat (oltre un migliaio di albergatori iscritti su 1.200 hotel in provincia) svoltasi negli scorsi giorni al PalaAnaunia di Fondo, uno dei punti di dolenza che Battaiola ha posto ai politici (presenti il presidente Fugatti, l'assessore Failoni e diversi consiglieri provinciali) è proprio quello dell'eccessiva burocrazia che strozza le imprese. «A volte ci sentiamo ostaggi di cavilli e carte bollate: siamo di fronte ad un vero accanimento burocratico».

Cassa salva alberghi.

Battaiola è tornato a chiedere la costituzione di un fondo immobiliare pubblico-privato che possa intervenire in situazioni di criticità aziendale ma soprattutto che sia in grado di affiancare le aziende che hanno in cantiere progetti di riqualificazione ambiziosi. «Sul territorio regionale - ha spiegato il presidente - ci sono iniziative similari già definite.

Non riuscire a far convergere le diverse iniziative e unire le risorse economiche in un unico progetto sarebbe un danno enorme per il nostro settore. Da parte nostra c'è la volontà di essere parte attiva di questo progetto favorendo la nascita di una rete di imprese che possa intervenire, a sostegno dell'investimento, con una gestione manageriale che sia in grado di garantire il successo di un'iniziativa di tale portata».

Aiuti pubblici.

In generale il settore viene da due anni difficili: un 2020 con oltre 63 miliardi di euro di mancati incassi a livello nazionale e un 2021 «a corrente alternata» che, a confronto con il 2019, vede un -34 per cento di arrivi e un -35,2 per cento di presenze del comparto ricettivo (-40,3% del solo alberghiero). Per questo, a fronte di costi sempre in crescita, Battaiola ha chiesto alla Provincia di confermate le misure di sostegno messe in campo durante la pandemia e che hanno consentito a quasi tutte le aziende di poter sopravvivere nonostante la chiusura invernale del 2021.

«Bene il protocollo quater tra Provincia, banche e Confidi per l'attivazione di linee di finanziamento "Ripresa Trentino" anche se resta il problema di sottostare alla discrezionalità delle banche, pur in presenza delle garanzie». Per fare fronte al rincaro delle materie prime e del costo dell'energia si chiede anche la proroga dell'esenzione Imis e del credito d'imposta sugli affitti.

Prospettive.

Nonostante un buon inizio, resta l'incertezza sulla stagione estiva. Guerra in Ucraina e inflazione che toglie potere d'acquisto alle famiglie potrebbero costringere i turisti ad accorciare le vacanze e dunque ad abbassare gli incassi degli alberghi, mentre energia e materie prime alzeranno i costi.

Carenza di personale.

Il tema è al centro delle preoccupazioni di tutti (servono 400mila lavoratori in Italia). «L'attuale concezione del lavoro e le relative normative - accusa Battaiola - sono anacronistiche: serve una normativa fiscale di favore per premiare merito e flessibilità».

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