Pellet da stufa “illegale”, a processo un imprenditore: accusato di frode in commercio e contraffazione
Rinviato a giudizio il titolare di una falegnameria industriale nella zona di Cles: sequestrate 30 tonnellate di pellet da riscaldamento del valore di un milione di euro circa
LA CRISI Pellet, raddoppiato il costo
CLES. Etichette irregolari e certificazioni non corrette sono state scoperte dai militari della guardia di finanza, nell'ambito dei controlli sulle energie rinnovabili che hanno toccato anche il Trentino Alto Adige. Non è solo nel campo alimentare che le verifiche sulla sicurezza si fanno serrate: con l'accusa di contraffazione e frode in commercio è stato rinviato a giudizio il titolare di una falegnameria industriale nella zona di Cles; sequestrate 30 tonnellate di pellet da riscaldamento del valore di un milione di euro circa.
Indagine partita da Roma
Sono oltre 5mila le tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode sequestrate dai finanzieri del Nucleo speciale beni e servizi di Roma, in un'operazione a largo raggio che ha interessato quaranta province. Sono 52 i titolari di azienda, i rivenditori, i produttori, gli importatori e ed i grossisti del settore che sono denunciati.
Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati anche 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale nonché oltre un milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e conformità ambientale.
Tre indagati in regione
Oltre all'imprenditore della val di Non, le Fiamme gialle hanno denunciato due persone in Alto Adige sempre per frode in commercio e contraffazione. In provincia di Bolzano, nel corso delle indagini, sono stati messi i sigilli a tre impianti e si è proceduto al sequestro di 156 tonnellate di pellet contraffatto.
L'incrocio dei dati.
Da un'attività di approfondimento ed analisi di rischio è nata l'operazione: le anomalie, successivamente approfondite, sono emerse da una fitta attività di incrocio dei dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite ed ai titolari di certificazione. «Il pellet da riscaldamento è soggetto a particolari regole destinate a garantire la qualità della filieraproduttiva e la conformità ambientale del prodotto - spiegano le Fiamme gialle - I cilindretti di legno vengono ottenuti per compressione della segatura di legno ad alta temperatura; colle o leganti chimici non possono essere utilizzati nel processo produttivo e devono risultare assenti anche nella materia prima utilizzata».
Sicurezza e salute pubblica
La normativa in materia di produzione e confezionamento dei cilindretti di legno contiene prescrizioni in tema di compatibilità ambientale del prodotto e a garanzia del regolare funzionamento dei sistemi di riscaldamento. In alcune regioni, ad esempio, è consentito solo l'utilizzo del pellet eco compatibile.Nel corso dei controlli, eseguiti con il supporto della Associazione Italiana energie agroforestali (Aiel in sigla), i finanzieri hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari, in quanto il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico-fisiche non rispondenti al vero. Sono state sequestrate anche diverse tonnellate di pellet provenienti da Russia e Bielorussia in quanto importate in violazione delle regole comunitarie.