TRENTO. L'allarme è scattato questa mattina verso le 7.30: a lanciarlo, pare, dei cacciatori di passaggio. Senza vita nei boschi di Celledizzo (Peio) il corpo di Massimiliano Lucietti, cacciatore di 24 anni, residente in zona: la causa della morte è un colpo di fucile. È successo nei boschi sopra il paese, zone molto conosciute e frequentate dal ragazzo.

Ad accorrere con i primi soccorritori anche i vigili del fuoco di Peio, che purtroppo si sono trovati di fronte un volto amico: Massimiliano era un volontario del corpo.

Lo shock e il dolore dei colleghi rappresenta quello dell'intera comunità locale, incredula e affranta per la perdita di un ragazzo descritto da tutti come gioviale e disponibile. Grande appassionato di caccia e di montagna, tutti lo ricordano anche per la presenza nella organizzazione di vari eventi in paese. Lavorava come operaio alle Fucine Film, azienda di Ossana che produce materali per imballaggi.

Nel bosco appena sopra Celledizzo, il personale medico, giunto insieme ai carabinieri e al soccorso alpino, ha potuto soltanto constatare il decesso.

Ma che cosa è successo questa mattina a Massimiliano? Al momento della tragedia era da solo o in compagnia di qualcuno?

Per rispondere a queste e altre domande si stanno impegnando i carabinieri, anche con l'intervento della squadra scientifica giunta da Trento. Sono stati effettuati numerosi rilievi nell'area boschiva in cui è stato ritrovato il corpo del ragazzo.

Al momento si svolgono tutte le verifiche del caso e per ora la Procura ha aperto come atto dovuto un fascicolo per omicidio colposo, ma il pm Davide Ognibene ha sottolineato che è prematuro parlare di ipotesi di reato.

Al momento, dunque, non viene trascurata nessuna pista.

Qualche risposta potrà arrivare anche dall'autopsia, che è stata fissata per dopodomani, mercoledì.

[nella foto, Massimiliano Lucietti e una veduta di Celledizzo e dei boschi vicini]

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