Montagna / Ospitalità

Rifugio Peller, la gestione va a una vicentina: i clesiani Tiziana Pancheri e Andrea Zanon non ci stanno

La Sat: "A parità di requisiti tecnici, e quindi a parità di competenze con punti a favore e a sfavore da ambo i lati, a far pendere l'ago della bilancia da una parte piuttosto che dall'altra è stata l'offerta economica, che ha visto la vincitrice proporre 25.750 euro, su una base d'asta di 20.000, a fronte dei 22.000 euro proposti da loro”

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CLES. È notizia di qualche giorno fa l'assegnazione della gestione del Rifugio Peller a Manuela Ferri, vicentina di Torrebelvicino, che a partire dalla stagione estiva 2024 e per i prossimi 5 anni porterà avanti, insieme al compagno Rivael Guiheux e a tre figli, l'attività sul Monte Peller a quasi 2.000 metri di quota. Ferri, fisioterapista di professione, è riuscita a spuntarla tra i 13 candidati provenienti da Valle d'Aosta, Veneto, Marche, Lazio e Trentino che avevano presentato la propria offerta.

Tra questi anche i clesiani Tiziana Pancheri e Andrea Zanon, i quali in una lettera di ringraziamento (tra il serio e l'ironico) inviata alla Sat e fatta pervenire anche alla nostra redazione, evidenziano tutta la loro amarezza per non essere stati scelti come nuovi gestori del rifugio.

«Rispettiamo e auguriamo buon lavoro e buona fortuna ai nuovi gestori. Siamo solo dispiaciuti che la Sat non abbia fatto pendere l'ago della bilancia dalla nostra parte. Siamo clesiani e trentini e, senza nulla togliere a chi trentino non è, credevamo che questo contasse» scrive la coppia, che poi elenca tutte le competenze possedute: dalla conoscenza profonda del territorio montano alla certificazione B2 di inglese, dai due cuochi esperti che avrebbero fatto parte del team - almeno inizialmente - al saper provvedere in autonomia al fabbisogno idrico, di legname, di manodopera, avendo mezzi e manualità necessari.

«Chissà se tutti avevano i nostri requisiti - prosegue la lettera - ce lo chiediamo, ma essendo un bando privato sappiamo che la scelta poteva essere presa senza tanti punti preponderanti».

Tiziana Pancheri offre poi una riflessione personale: «Forse non faccio corsa in montagna, ma saprei come organizzare eventi per la comunità e per il turismo. I nostri monti li vivo e li pratico, non sarò un'alpinista, ma mi pare non sia una prerogativa necessaria e magari sarei potuta diventarlo con il vostro supporto. Ora che ho espresso il mio rammarico, accetto più o meno sportivamente la scelta della Sat. Il tempo dirà se è stata giusta o meno».

Per decretare il vincitore del bando, la Sat di Cles aveva nominato una commissione composta da 5 persone, 4 delle quali facenti riferimento proprio alla sezione clesiana e una proveniente da Trento. Dei risultati emersi si è discusso poi insieme a tutto il direttivo, mettendo in luce pro e contro di ogni candidatura. Dopodiché il direttivo si è espresso, decretando il vincitore.

Contattato telefonicamente, il presidente Franco Battisti si è reso disponibile a offrire delle delucidazioni in più. «A parità di requisiti tecnici, e quindi a parità di competenze con punti a favore e a sfavore da ambo i lati, a far pendere l'ago della bilancia da una parte piuttosto che dall'altra è stata l'offerta economica, che ha visto la vincitrice proporre 25.750 euro, su una base d'asta di 20.000, a fronte dei 22.000 euro proposti dalla coppia clesiana - spiega Battisti -. Pur non essendo l'aspetto preponderante, in un'asta al rialzo si deve tenere in considerazione anche quello».

Il presidente, poi, sottolinea come la Sat sia un'associazione di volontari, e come ciò che rimane dell'affitto (meno della metà, una volta versati l'ammortamento per i lavori eseguiti dalla Sat di Trento e le tasse), venga accantonato e messo a bilancio.

«Sono tutte risorse che serviranno in futuro per affrontare spese di ristrutturazione, o magari del cambio del generatore, o per apportare degli adeguamenti antincendio - conclude Battisti -. Nell'arco dei prossimi anni dobbiamo vedere di accantonare qualcosa, proprio per far fronte a costi di questo tipo».

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