In trentamila all'Expo Il tempo frena Ortinparco
Al tempo non si comanda. Ma ieri a Levico le bizzarrie meteorologiche, che hanno alternato il sole ad improvvisi acquazzoni non hanno impedito ai visitatori della cittadina termale di orientarsi tra il parco asburgico e il Pala Expo per l'ultimo giorno di Ortinparco ed Expo Valsugana 2013. Ai cancelli del parco termale si fa la coda per i biglietti e scorrendo lungo le stradine, lo sguardo si perde tra le aiuole coltivate con la creatività di chi vuole fare dell'orto un giardino di mille colori e dai profumi intensi
Al tempo non si comanda. Ma ieri a Levico le bizzarrie meteorologiche, che hanno alternato il sole ad improvvisi acquazzoni non hanno impedito ai visitatori della cittadina termale di orientarsi tra il parco asburgico e il Pala Expo per l'ultimo giorno di Ortinparco ed Expo Valsugana 2013.
Ai cancelli del parco termale si fa la coda per i biglietti e scorrendo lungo le stradine, lo sguardo si perde tra le aiuole coltivate con la creatività di chi vuole fare dell'orto un giardino di mille colori e dai profumi intensi. Chiediamo a Fabrizio Fronza , agronomo e organizzatore dell'evento, i dati delle presenze: «Tredicimila visitatori a fronte dei ventimila dello scorso anno», risponde. Colpa del tempo come dicevamo all'inizio perché la formula rimane vincente e collaudata. E lo spirito che la muove? «All'inizio gli obiettivi erano quelli di rilanciare il parco, uno dei più belli del Trentino, e di destagionalizzare l'offerta turistica». Obiettivi raggiunti. Ortinparco ha nelle riviste più famose del settore uno spazio dedicato e dà una mano a commercianti ed esercenti. E poi, per proseguire nelle prossime edizioni? «Ottenere segnali forti che una manifestazione come questa abbia valore», argomenta Fronza.
Mille e quarantadue i bambini impegnati nei laboratori didattici, famiglie alla ricerca di suggerimenti preziosi per coltivare l'orto a regola d'arte. «Segnali - continua Fronza - che in questo tempo di crisi cogliamo da molti dei nostri visitatori intenzionati a riprendere il legame con la natura attingendo da essa quanto più possibile senza spreco».
Buonissimo il risultato scritto negli annali di Expo Valsugana edizione 2013. Ne parla con entusiasmo Luigi Oss di Bsi Fiere, ente promotore e organizzatore dell'evento. «Abbiamo bissato il risultato dello scorso anno, circa trentamila presenze - racconta - ci hanno aiutato anche le manifestazioni di contorno che hanno catalizzato moltissime famiglie». Il meteo qui ha giocato un ruolo marginale. Conviene per un espositore partecipare ad una fiera come questa? «Statisticamente - risponde Oss - è da 6 a 9 il moltiplicatore. Se calcoliamo che è costata 200 mila euro provi a moltiplicarlo almeno per sei come ricaduta». Notiamo molti artigiani presenti: «Nonostante la crisi da questo comparto abbiamo avuto una risposta molto forte. Significa che molte aziende nonostante tutto vogliono continuare anche facendo sacrifici».
Questa edizione sarà ricordata anche per lo strappo «diplomatico» creato dagli Schützen che hanno fatto dietro front sulle note dell'Inno di Mameli: «C'è un po' di rammarico per quanto è accaduto - risponde Oss - bastava un po' di buonsenso. Dai messaggi arrivati dagli stessi comandanti degli Schützen è emerso che forse il dialogo a volte serve per evitare situazioni spiacevoli. Noi li abbiamo ospitati volentieri con il loro stand e abbiamo collaborato per l'allestimento della mostra storica».