Il sottopasso ciclopedonale che non c'è Pergine-San Cristoforo, nuovo appello
Un abitante di via al Lago diffida Comune e Provincia
Un nuovo appello per la realizzazione del sottopasso ciclopedonale del Rastel e la messa in sicurezza del collegamento tra Pergine il lungolago di S. Cristoforo.
Sandro Pilotti, che abita in via Al Lago, a nome di tanti residenti (oltre 300 le firme raccolte nel tempo) ha deciso di prendere «carta e penna» e inviare una lettera, redatta dal proprio avvocato Monica Carlin, all’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, al Comune di Pergine, ai servizi provinciali competenti e al corpo di polizia locale Alta Valsugana, per denunciare una situazione non più sostenibile.
«I miei figli rischiano ogni giorno nell’attraversare la statale della Valsugana anche solo per raggiungere la fermata dell’autobus - spiega Sandro Pilotti -: ho pagato di tasca mia l’avvocato per redigere una richiesta formale che non può restare “lettera morta”. Qui è in ballo un interesse collettivo alla sicurezza di tutti i residenti (e dei turisti che vogliono raggiungere il lungolago). Solo per un caso fortuito non abbiamo assistito sin ad ora a qualche tragico investimento».
La lettera è un documento di oltre sette pagine ricco di riferimenti a mozioni, interrogazioni, impegni formali e mancate promesse (l’opera già finanziata nel 2013 per 986mila euro è stata infatti stralciata dal piano provinciale degli interventi viabilistici).
«Abbiamo coinvolto anche il difensore civico e lo stesso consigliere e ora assessore Luca Zeni nel 2014 aveva presentato un’interrogazione in consiglio provinciale- Per il grande evento della "Pedalata per la vita" (svoltosi domenica scorsa, ndr) il punto viene messo in sicurezza, ma il problema rimane irrisolto per tutto il resto dell’anno»., spiega Pilotti.
Difficile capire quale possa essere l’esito di tale «iniziativa privata» e quanto possa incidere sui futuri progetti e finanziamenti provinciali, riavviando il dialogo tra Provincia, Comune e cittadini.