Serata sugli imballaggi snobbata dai perginesi
Forse, il dato più significativo della serata che Amnu e Comune avevano organizzato per venerdì all’auditorium della scuola elementare «Don Milani» per parlare della tariffa sugli imballaggi leggeri, è stata la scarsa partecipazione della popolazione. Al contrario di ogni previsione e delle polemiche ricorrenti soprattutto in Internet, infatti, le persone in sala erano una quarantina, di cui molte giunte da varie frazioni: a mancare è stata propria la presenza dei cittadini perginesi, oltre alla rappresentanza politica.
Per l’amministrazione comunale era presente l’assessore Massimo Negriolli, mentre della minoranza consiliare non era presente alcun esponente. A rappresentare un’altra parte politica (non presente in consiglio comunale) c’era Mario D’Alterio, che nel 2013 era candidato sindaco con il Movimento 5 Stelle.
Un dato interessante è il numero delle chiavette elettroniche (che serviranno per conferire gli imballaggi leggeri nei cassonetti stradali, al costo di 0,15 euro a svuotamento) distribuite: finora sono oltre 13.000, per un totale di circa 29.000 utenze, cioè il 45% del totale. «È un dato che va al di là delle nostre previsioni - ha confermato il presidente di Amnu, Alessandro Dolfi - perché stimavamo che in questi primi mesi avremmo coperto più o meno il 40% delle utenze. Una buona fetta di persone non ritirerà la chiavetta per il semplice fatto che, risparmiando anche quei 15 centesimi che la tariffa prevede per il conferimento nei cassonetti stradali, passerà nei vari Crm, dove il conferimento rimane gratuito».
Chi tuttavia si aspettava parole grosse e proteste, è rimasto deluso: il dialogo in sala è stato più informativo che critico, con le persone a chiedere informazioni e spiegazioni più che a protestare. Ma come leggere questa scarsa partecipazione soprattutto dei perginesi? «Evidentemente il problema, se così si può definire, non è così sentito - ha detto Dolfi -. I cittadini hanno capito, dopo l’iniziale “shock”, le cause che ci hanno portato ad introdurre questa tariffa, che resta comunque irrisoria».
Mario D’Alterio ha chiesto al direttore di Amnu, Roberto Bortolotti, che conduceva la serata, se non fosse possibile introdurre il metodo di raccolta «porta a porta» anche per gli imballaggi leggeri, o pensare di introdurre una macchina «mangiarifiuti» che premia il cittadino che porta un particolare tipo di rifiuto. «L’adozione di un sistema di raccolta porta a porta è stata già presa in considerazione - ha risposto Bortolotti - e poi scartata da Amnu e dalle municipalità coinvolte perché è più costosa (in termini di gestione e dunque di tariffazione) con gli operatori dei camion costretti a numerose fermate, sprecando quindi tempo, per una raccolta in termini di litri inferiore all’attuale, poi perché comporta più fastidi per l’utente, costretto a stare ai tempi del calendario dei prelievi, e perché impatta fortemente sull’ambiente urbano».
L’introduzione della chiavetta elettronica consentirà, secondo Bortolotti, di individuare con maggior facilità chi non conferisce il materiale giusto nei cassonetti: «Non è un mistero - ha detto Bortolotti - che anche utenze non domestiche (supermercati, bar, ristoranti eccetera), che dovrebbero conferire gli imballaggi leggeri in bidoni monoutenza privati da 1000 litri, a pagamento, oggi gettano questi materiali nei cassonetti stradali pubblici. Con l’introduzione delle calotte e la chiusura dei bidoni stradali, anche queste utenze saranno costrette ad adeguarsi alle norme previste».