Tegazzo, i vandali nel parcheggio

di Luigi Oss Papot

«Appena effettuati gli adempimenti, gli uffici provinciali preposti attiveranno un progetto di completamento dell’opera e procederanno all’affidamento dei lavori ad altri soggetti idonei al fine di rendere l’opera, finalmente, disponibile per i fabbisogni della comunità entro la primavera/estate di quest’anno»: l’anno di cui si parla è l’attuale, il 2017, e a scriverlo, a gennaio sempre di quest’anno, era l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi.

L’opera in questione è il tanto dibattuto parcheggio del Tegazzo: Gilmozzi così rispondeva ad una lettera (ad onor del vero molte sono state le lettere inviate in Provincia dal sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer) che chiedeva lumi e delucidazioni in merito. Ma ad ora, nonostante le promesse, nulla si è mosso.

L’area è al centro delle polemiche da dieci anni, anche se risale al 1996 l’approvazione e il finanziamento di un primo progetto per il solo parcheggio in superficie: nel 2003 seguì il progetto per i due piani interrati, finanziato nel 2005.

Dopo la gara d’appalto, con una base d’asta di 4 milioni di euro, e l’avvio dei lavori nel 2007, l’impresa faceva partire i lavori, ma subito nacquero i primi problemi relativi allo smaltimento del materiale scavato, per la presenza di arsenico. La ditta proseguì a rilento i lavori fino al 2014, quando il cantiere dei due piani sotterranei si fermò definitivamente, lasciando di fatto in mano ai vandali una struttura immensa.
Si parla di 300 posti auto interrati: una boccata d’aria fresca in fatto di parcheggi, attesa da molti anni, da cui la città non potrebbe che trarre giovamento. Basti pensare all’adiacente Istituto Marie Curie, alle vicine strutture sanitarie, ai frequentatori del mercato del sabato che proprio sul Tegazzo ha uno dei suoi fulcri, ed anche allo stesso centro storico, a un tiro di schioppo e che fra feste e manifestazioni estive e invernali (una fra tutte il mercatino) attira molte persone.

L’opera, si ricorda, è incompiuta per problemi finanziari della ditta esecutrice dei lavori: Gilmozzi, a gennaio, sosteneva appunto che la situazione si era sbloccata in quanto la ditta affidataria dei lavori era stata posta in fallimento con decisione del Tribunale fallimentare di Trento. Si trattava solo di velocizzare il più possibile i processi per un nuovo appalto e completare la struttura, ma finora, come detto, tutto è fermo. A muoversi, per ora, sono solo i vandali: l’accesso ai piani interrati continua ad essere praticamente libero per chiunque (solo delle provvisorie quanto traballanti cancellate chiudono la rampa d’accesso ai sotterranei), e oltre ai numerosi graffiti e murali che sono ben visibili anche all’esterno, soprattutto nella struttura che dovrebbe garantire l’accesso ai piani sotterranei ai pedoni, ingenti sono anche i danni all’impianto elettrico, che è praticamente da rivedere in toto.

«Ho interpellato il Servizio opere pubbliche della Provincia circa un mese fa - dice in proposito il sindaco Oss Emer - e mi è stato assicurato che da poco sono risolti gli aspetti legali e che sono in fase di elaborazione i progetti di ultimazione della struttura, che dovrebbero essere affidati e completati in pochi mesi. I nostri uffici hanno contattato i tecnici per verificare la possibilità da parte della Provincia di dotare il parcheggio di tutti i dispositivi per l’accesso quali ad esempio le sbarre e di un sistema di sorveglianza attraverso telecamere. Lo scorso anno l’amministrazione comunale aveva dato la disponibilità per immettere qualche risorsa, che però non trova ora spazio nel bilancio 2017. Considerato che la città aspetta la struttura ormai da 5 anni mi auguro, ma ne sono certo, che la Provincia trovi le risorse per consegnarcela completa di tutte le attrezzature che ci permettano poi di gestirla con la sicurezza che merita. La settimana prossima contatterò l’assessore competente Mauro Gilmozzi per avere conferma o meno».

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