Per Marcello Osler una nuova sfida dopo un altro sgambetto della sorte
Le prove non finiscono mai, per Marcello Osler. L’ex campione, ciclista professionista dal 1973 al 1980, vincitore di una straordinaria tappa del Giro d’Italia 1975, tutta condotta in testa, dopo aver trascorso 53 giorni in coma nel 2013 in seguito a un arresto cardiaco, essersi risvegliato facendo quasi gridare al miracolo i medici, aver ripreso a camminare e a vivere quasi normalmente, deve ora affrontare un’altra «fuga», più lunga di quella raccontata dalla moglie Elena Leonardelli nel libro che l’anno scorso è diventato un «best seller» e un esempio di come, insieme e con amore, si possano affrontare e superare gli scogli più aguzzi.
«Domani saranno 100 i giorni trascorsi in ospedale - ha scritto ieri l’inseparabile compagna sul profilo Facebook “Marcello Osler Fan Club” -. Chiediamo scusa a tutti per il lungo silenzio, ma volevamo capire bene la situazione. Marcello non potrà più camminare. I problemi sono ancora tanti ma in una prospettiva nuova, “da seduto”, crediamo che la vita può aver ancora tanto da offrire. Marcello vi saluta tutti e vi ringrazia per la vicinanza».
Un annuncio che ha suscitato l’immediata reazione solidale e affettuosa di tantissime persone, ma suscitato anche molta apprensione.
A spiegare meglio cosa sia successo è la stessa Elena Leonardelli, raggiunta telefonicamente: «Nel giro di due giorni, Marcello si è paralizzato al punto da non riuscire neppure a stare seduto. I medici hanno cercato di capire la causa di quanto stava accadendo tramite tutti gli esami e analisi possibili, ma non hanno potuto eseguire subito la risonanza magnetica, perché Marcello porta un defibrillatore. Dopo venti giorni trascorsi senza una risposta, hanno deciso di correre il rischio, scoprendo che un versamento nella spina dorsale, forse provocato dai farmaci che fuidificano il sangue, aveva provocato lo schiacciamento del midollo. È stato allora subito operato nel reparto di neurochirurgia, e questo gli ha consentito di riuscire almeno a stare seduto, ma ci è stato lasciato solo un 2% di speranza (viste le cose straordinarie cui Marcello ha abituato i medici) per la possibilità di riprendere a camminare».
Ora Marcello Osler è ricoverato al Villa Rosa per la riabilitazione: «Deve rinforzare braccia e muscoli del busto, per gli spostamenti necessari durante il giorno - spiega Elena - e ancora non sappiamo quando potrà tornare a casa. Ma lui è formidabile, ha trascorso 4 anni cercando di camminare sempre meglio, e mi stupisce ogni giorno per quello che riesce a fare anche in questa fase. Certo, bisogna riorganizzare tutto, ma possiamo ancora trascorrere dei bei momenti insieme: quando c’è la testa che funziona e gli amici, nulla è perduto».
Ed è lo stesso campione, al telefono, a rassicurare amici e conoscenti: «Dall’ombelico in giù non sento più niente, ma la sera ci sono movimenti nelle gambe, incondizionati certo, quando faccio ginnastica. La speranza c’è, sempre. E sto meglio, tanto che venerdì scorso sono stato dimesso per il weekend».
Ora, fuori, tutti lo aspettano al nuovo traguardo.