Rifiuti, la fototrappola funziona
L’occhio del «grande fratello» è sempre vigile a Pergine: il sistema di videosorveglianza, che ormai copre quasi tutti i punti «sensibili» della città non solo nel centro storico, con l’aggiunta anche del recente sistema di fototrappole esclusivamente dedicato a scovare i «furbetti dei rifiuti», sta dando ottimi risultati. In aggiunta, a breve verrà posizionato un sistema di videosorveglianza anche nelle due ali del cimitero di Pergine, teatro purtroppo di odiosi furti a danno delle tombe. Una decisione, quella di installare telecamere anche in un luogo sacro, presa non a cuor leggero, ma che si è resa tuttavia necessaria.
Nel perginese le fototrappole e le telecamere si stanno dimostrando molto utili per perseguire i «furbetti dei rifiuti»: ad esempio quando la scorsa settimana, nei pressi del punto di raccolta dei rifiuti al Ponte Regio, era stata riscontrata la presenza di sacchi contenenti materiali e rifiuti vari abbandonati all’esterno dei contenitori. Da un esame dei filmati delle telecamere e successivamente del contenuto dei sacchi è stato individuato l’autore dell’abbandono per il quale è scattata la procedura sanzionatoria. Sanzione che parte da un minimo 50 euro fino a 1200 euro con la possibilità di denuncia per reato penale se il responsabile dell’abbandono è una ditta (fatto peraltro già avvenuto nel perginese).
Dall’inizio dell’anno sono state elevate oltre 250 sanzioni che in termini economici corrispondono a diverse migliaia di euro, ma che per il «furbetto» spesso equivalgono ad anni di bollette dei rifiuti, o ancor di più decenni di svuotamenti di imballaggi leggeri nei cassonetti stradali.
Nonostante gli abbandoni infatti, il risultato del nuovo sistema di raccolta degli imballaggi leggeri ha portato un ottimo risultato: se la percentuale delle impurità che si era riscontrata nei cassonetti stradali degli imballaggi leggeri nel 2016 era pari al 30,4% (con punte del 40%), nel primo semestre del 2017 la percentuale riscontrata è pari al 14,5%. Un calo significativo che, secondo il sindaco Roberto Oss Emer, dimostra che la scelta effettuata è quella corretta: nel 2016 il costo per le impurità fra gli imballaggi leggeri era stato - a detta di Amnu - di circa 160.000 euro, costo che si ripercuoteva nelle bollette di tutti gli utenti.