Pronto per andare in stampa il libro "La Fersina, antica signora della Valle"
«La Fersina», al femminile, per i perginesi e i valligiani mocheni, o «il Fersina», al maschile, perché è un torrente: ha due generi il torrente che nasce sul Lagorai, in cima alla Valle dei Mocheni, dal lago di Erdemolo, passa per Pergine e dopo vari chilometri si butta nel fiume Adige a Trento. Ma ha anche tanta storia da raccontare, tanti fatti di cui è stato protagonista ma anche muto testimone. Secoli e secoli nei quali, grazie al suo costante scorrere, il torrente Fersina ha permesso anche lo sviluppo economico in particolare di Pergine: basti pensare alla centrale idroelettrica di Serso, o alla roggia (la «roza» per i perginesi) che attraversava tutta la borgata mettendo letteralmente in moto varie attività economiche.
Tutto questo, la storia del torrente Fersina e molto altro, è stato racchiuso in un libro che verrà dato alle stampe nei prossimi mesi: si tratta della nuova fatica editoriale di Lino Beber e Claudio Morelli (foto), che assieme a molti altri hanno messo insieme oltre 500 pagine dedicate a «La Fersina, antica signora della Valle». La produzione di quest’opera ha impiegato gli scrittori per tre anni: la pubblicazione sarà edita sotto l’egida dell’Associazione «Amici della Storia» di Pergine.
L’idea di scrivere questo libro si deve a Claudio Morelli, abitante da sempre a Canezza. L’attrazione per il torrente è sempre stato nelle vene del poeta e scrittore Morelli: come non ricordare lo spettacolo teatrale «Fersina, amica nemica», portato in scena più volte, per raccontare il rapporto di amore e odio che i perginesi hanno sempre avuto con il torrente, che garantiva energia e acqua per le campagne, ma che ogni tanto «ingrossava la voce» con piene ed alluvioni; o anche le numerose poesie e racconti, sempre di Morelli, dedicate allo scorrere dell’acqua della Fersina.
Claudio Morelli e l’amico coscritto Lino Beber hanno percorso in lungo e in largo tutto il percorso del torrente, dalla sorgente fino quasi alla foce e nel tratto del canyon in compagnia della guida alpina Massimo Faletti.
Il libro si compone di quattro parti che prendono in esame vari aspetti del torrente.
Nella prima parte si parla della sua storia e geografia con una ricerca sulle opere di difesa idraulica lungo il corso del torrente dai tempi di Bernardo Clesio fino al podestà di Trento Paolo Oss Mazzurana a cura di Mario Cerato, già dirigente provinciale al Servizio Bacini Montani.
La seconda parte è dedicata al suo mondo naturalistico recuperando una tesi di laurea di Silvia Beber del 1970, nel quale sono presi in esame le piante, i fiori e i funghi della valle della Fersina e si è dato spazio anche al confronto fra toponimi nelle diverse parlate mochene di Palù, Fierozzo e Frassilongo.
Nella terza parte figurano 30 poesie scritte appositamente da Morelli, una per ogni chilometro di lunghezza della Fersina, illustrate dal pittore Guido Paoli, un racconto illustrato da bellissimi disegni di Giorgio Fontanari emigrato in Belgio e altri racconti e poesie.
Segue una carrellata di immagini (più di 700) a completare la corposa opera.
In un certo senso, la Fersina sta ancora facendo parlare di sé per la sua ridotta portata in questi ultimi anni, e per le battaglie che da più parti si stanno portando avanti in sua difesa.
Grazie a tutto questo, come ricorda Claudio Morelli in una sua poesia, la Fersina è eterna nel tempo.