Cani e bocconi, serata annullata
Il tema è più che mai attuale e sta facendo interrogare e muovere parecchie persone: dei bocconi avvelenati nel paese di Susà si parla ormai da luglio, con un'impennata dei casi cani morti per ingestione di esche nel 2018.
Tanto se n'è parlato che alcuni cittadini, mossi dall'emergenza, avevano deciso di radunare tutti quelli che, per vari motivi, volevano discutere del problema, chiarirsi le idee, proporre soluzioni e confrontarsi con esperti del settore. La serata era stata convocata per venerdì sera alla sala comunale di Susà. Ma a poche ore dall'incontro, il contrordine: serata annullata. Per motivi organizzativi, spiegava il cartello affisso in fretta e furia dagli organizzatori.
La realtà dei fatti vede la richiesta di utilizzare la sala frazionale da parte del consigliere comunale Enrico Mattivi a nome di una cittadina di Susà: la richiesta è stata fatta al fiduciario frazionale, l'unica figura cui vanno inoltrate queste richieste. Fra gli ospiti della serata, nei volantini fatti girare nei giorni precedenti, figurava anche il dottor Giovanni Monsorno, veterinario a Susà, che tuttavia non era stato avvertito di questo coinvolgimento.
L'organizzatrice della serata, postando su Facebook il video con cui annulla la serata, chiede scusa a tutti: «Avevo organizzato questa serata con il cuore - spiega - e ho parlato anche con il cuore. Invece è andata così, mi dispiace. Chiedo umilmente scusa a tutti».
Non si è fatta attendere una vera e propria valanga di commenti, con supposizioni, accuse, colpevoli sicuri: uno dei limiti, o forse uno degli aspetti peggiori dei moderni social network, è proprio questo, con molte persone che, in buona fede o meno, diffondono poi messaggi sbagliati.
Uno di questi accusava senza mezzi termini il sindaco Roberto Oss Emer di aver intralciato appositamente la serata, per i già noti scontri avuti con Mirco Nicolazzo: «Il sindaco - spiega il primo cittadino - non può mai negare l'utilizzo di una sala comunale in una frazione se la richiesta viene da un consigliere comunale. Non ho mai avuto e mai avrò niente contro i cani. Ne posseggo uno, ne ho posseduti altri in passato, sempre tutti trovatelli. Quello che è nelle possibilità dell'amministrazione comunale e degli organi competenti per fermare questo problema lo si sta facendo, e non è poco, ma comprensibilmente non lo si può pubblicizzare su Facebook».
La lezione di tutta questa vicenda, che ha dei riscontri (gli avvelenamenti dei cani) ma anche tante, forse troppe, dichiarazioni e parole, è che i social network possono essere utili in certi casi, ma in altri invece terribilmente dannosi. A vantaggio delle mai fuori moda chiacchierate «faccia a faccia».
Verrà valutato per il prossimo futuro se riproporre la serata annullata venerdì sera. Nel frattempo, assicura il sindaco, molte persone, nell'ombra e senza tanta pubblicità, si stanno muovendo per la questione e per cercare di dare un nome al responsabile.