Castello di Pergine, attesa per il rogito ma non è escluso un rinvio
Avanti adagio. Un’altra pagina si è chiusa sul castello di Pergine: anche la stagione 2018 si è conclusa alla grande, nel solco di quanto avvenuto gli anni scorsi. Ma se ci saranno le possibilità di proseguire, di mantenere il bagaglio di ricchezze, conoscenze e capacità che hanno fatto di Castel Pergine un unicum, è ancora presto per dirlo.
In tanti si sono chiesti, ieri sera, quale sarà il futuro del castello, presenziando alla grande festa di chiusura. Per oggi sarebbe fissato l’annunciato rogito con il quale la Fondazione Castel Pergine intende diventare la nuova proprietaria maniero, ma un grande interrogativo, una «spada di Damocle», pende ancora sulla questione. Vi è incertezza sia burocratica che finanziaria: pare infatti manchino ancora dei documenti da tradurre per la famiglia Oss (presente in gran completo al castello con l’avvocato Benz), e poi la questione principe, quella dei finanziamenti pubblici che non sono ancora in cassa.
Alla data di venerdì 2 novembre, da 788 sottoscrittori la cifra raccolta ammontava a 329.242,50 euro (un balzo di quasi centomila euro in poco più di un mese): troppo pochi per l’erogazione del contributo provinciale, deliberato ma non ancora concesso perché vincolato ad una disponibilità finanziaria iniziale di 600.000 euro; la delibera per la concessione del contributo del Comune (altri 100.000 euro) non è ancora arrivata, e salvo sorprese non arriverà nemmeno oggi; la Cassa Rurale Alta Valsugana ha pronti altri 100.000 euro, vincolati però pure questi al fatto di avere in cassa il contributo provinciale, e solo dopo questo ulteriore passaggio ci sarebbe il via libera per il mutuo concesso alla Fondazione per coprire la cifra mancante a chiudere la partita.
Un difficile ed intricata giungla burocratica e finanziaria, fatta di vincoli e clausole, che rischia di far rinviare la firma del rogito di oggi ad un’altra data. Ieri sera, alla grande festa conclusiva di stagione, erano presenti anche Carmelo Anderle, presidente della Fondazione, ma la sua bocca in merito è rimasta cucita: «Vediamo domani (oggi, ndr)» le uniche parole che si è lasciato sfuggire.
Emozionati forse ancor più che all’apertura i due gestori, Elisa Bertoldi e Daniele Tomasi: «Siamo ricchi dopo questi mesi - ha detto Elisa - e siamo cresciuti. Nella continuità abbiamo dato la nostra impronta personale». La conferma che domani non sarà presa alcuna decisione definitiva è arrivata da lei: «Non possiamo dare ancora la notizia tanto attesa. A fine mese ci sarà un incontro e poi vedremo». La festa prevedeva in prima battuta il concerto per arpa e flauto traverso: due giovani artisti trentini, Michele Valcanover (perginese classe 1992, pluripremiato) e Mattia Delvecchio (classe 1995, di Trento, studente del Conservatorio), hanno deliziato i presenti.
La serata si è quindi conclusa con l’aperitivo servito a tutti i presenti, e la grande cena di gala, che ha riempito il ristorante del castello. Per il futuro si procede avanti adagio.